Auto elettriche e sostenibilità unica strada per il futuro del mercato automotive
I danni causati dall’eccessivo uso dei carburanti fossili sull’ambiente ha raggiunto un livello tale che ora non è più possibile ignorare. È evidente la necessità di un cambio di rotta. La pandemia da covid-19 è servita da acceleratore in questo senso. Infatti essa ci ha mostrato in modo evidente come noi dipendiamo direttamente dall’ambiente.
Numerose case automobilistiche si sono mosse in questa direzione, cominciando a raccogliere i frutti del loro sforzo. Le auto elettriche registrano un +140% solamente nel 2020, nonostante il mercato sia ancora segnato dalla pandemia.
Salvatore Internullo, direttore del brand Peugeot Italia, svela l’andamento dell’azienda nel corso del 2020, segnato dalla crisi. Evidenzia che Peugeot è riuscita comunque a mettere a segno un importante traguardo, con il 6% di quota di mercato. Senza rinunciare a lavorare sull’elettrico, ormai visto come il futuro. Ne è un esempio la nuova Peugeot 508 PSE. Un’auto sportiva da 360 CV, che abbina ad un motore termico di ultima generazione due propulsori elettrici.
La strada per l’affermazione dell’elettrico è ancora lunga. Il piano nazionale integrato per l’energia e il clima punta a mettere in strada circa 6 milioni di auto elettriche entro il 2030.
Gli ostacoli alla diffusione delle auto elettriche sono ancora molti, già a partire dal costo delle stesse. In secondo luogo un problema è l’assenza di molte infrastrutture con potenze superiori a 100 kW vicino alle colonnine, il che implica maggiore tempo di ricarica. Infine la produzione di batterie implica la necessità di materie prime, alcune delle quali si trovano in abbondanza solo in Cina.
In Europa i paesi più avanti dal punto di vista della radicalizzazione dell’elettrico si trovano al nord. In particolare in Norvegia la percentuale di auto elettriche si aggira intorno al 60% mentre in Svezia è circa del 20%. L’Italia invece stenta ad arrivare oltre 3% di EV sul mercato.