Benzina alle stelle, tra fine giugno e inizio luglio previsto un nuovo enorme boom
Le previsioni sembrano essere quelle del 2023. Per tutta l’estate, tra fine giugno e luglio l’incremento maggiore dell’intero anno.
La quiete prima della tempesta. Sui quotidiani e online non si parla più molto dell’ormai celeberrimo caro carburante. Il motivo sta proprio in quelle quiete, prima della probabile tempesta: da maggio la benzina è al ribasso.
Un po’ come l’anno scorso, quando all’improvviso, e per tutta l’estate, si era registrato un improvviso aumento, l’incremento maggiore dell’intero anno, almeno fino a novembre, quando si era di nuovo scesi a prezzi più umani, non da ricchi.
L’anno scorso fu il Centro Studi Promotor, grazie ai dati del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, a mettere al corrente gli spaventosi effetti del caro benzina, che costrinsero gli italiani a spendere complessivamente qualcosa 70,9 miliardi di euro.
Non che aiuti sapere che quella fu una spesa lievemente in calo (-0,3%) rispetto all’anno precedente, perché si parla di cifre davvero considerevoli. Ebbene, quelle cifre potrebbe tornare a breve a funestare gli italiani.
Una tempesta in arrivo
1939, questo il prezzo medio attuale della benzina. Una cifra credibile anche se pur sempre indicativa dal momento che il costo del carburante ha troppe variabile: dipende se andiamo “al servito” oppure facciamo noi self service, dipende soprattutto da dove facciamo benzina, se in città o in autostrada.
Ma anche da chi ci riforniamo: se Eni o IP, Tamoil e chi più ne ha più ne metta. Ma partiamo da quel 1939 al litro. Ebbene le previsioni parlano di un trend molto simile all’anno precedente, se così fosse, la quiete odierna sarà interrotto dalla tempesta in arrivo.
Torna a salire il prezzo del petrolio
Come un acquazzone estivo, ma di lunga durata, nei prossimi giorni – e sempre secondo diverse statistiche – potremmo assistere un possibile a un nuovo aumento dei prezzi, una benzina che supera di nuovo i due euro a litro abbondanti. Si parla di un vero e proprio salasso estivo. Perché?
Perché secondo gli analisti, dopo il rialzo del prezzo del petrolio di inizio anno, sia la quotazione Brent che quella del WTI sono sì scese. Ma con il possibile taglio della produzione dell’OPEC, una delle più condivise previsioni per il prezzo del petrolio per il secondo semestre del 2024 è che il prezzo aumenterà. Alcuni analisti prevedono un rapido ritorno ai $100 a barile. Non ci resta che sperare che questo previsioni siano sbagliati, l’alternativa è che non ci resta che… piangere.