Benzina low cost: qui la paghi una fesseria | Tutto vero, appena si è sparsa la voce tutti si sono messi in fila
I nuovi provvedimenti di Opec+ preoccupano? Fino a un certo punto. Ecco la benzina low cost: tutto vero, qui costa pochissimo.
La tranquillità di una benzina a un prezzo ragionevole, a dirla tutta ai minimi storici rispetto l’ultimo periodo, offuscata dai foschi presagi dei tredici paesi che formano l’Opec+: un vero e proprio un cartello economico (controllano circa il 79% delle riserve mondiali di petrolio, circa il 35% di quelle di gas naturale e forniscono il 39% della produzione mondiale di petrolio e circa il 16% di quella di gas naturale) per negoziare con le compagnie petrolifere aspetti riguardanti produzione di petrolio, prezzi e concessioni.
Ebbene, l’Opec+ ha deciso di estendere gli attuali tagli alla produzione fino alla fine del 2025, con il fine, per qualcuno una scusa, per sostenere i prezzi del petrolio, in un momento di grande incertezza economica e geopolitica.
Si sta parlando di tagli significati, circa due milioni di barili al giorno, inevitabile lo spettro di una nuova impennata dei prezzi sulla benzina, anche perché, sempre l’Opec+, ha deciso di aumentare l’obiettivo di produzione degli Emirati Arabi Uniti di 300.000 barili al giorno.
Abbiamo cominciato con Abu Dhabi, uno dei paesi che ha accettato di chiudere ulteriormente i rubinetti, su richiesta dell’Arabia Saudita, non certo una buona notizia per tutti coloro che fanno uso di benzina quotidianamente. Eppure c’è a chi interessa il giusto della strategia dell’Opec+.
Il punto di partenza della benzina
Bisogna partire da un punto di partenza, un dato certo, quello fornito da Il Sole 24 Ore secondo cui il prezzo medio per la benzina in Italia è intorno a 1,939 euro per litro, che diventa 1,827 euro per litro nel caso del gasolio.
Non proprio economico, certo. Ma molto meno di febbraio scorso, ma anche di aprile, proprio a ridosso del mega ponte, quando bisognava spendere più di due euro al litro per fare rifornimento di benzina. Comunque, punto di partenza 1,827.
Il punto di arrivo
Per quegli abitanti italiani confinanti con la Slovenia, è giusto che sappiano che lì la benzina è ulteriormente scesa grazie a una recente decisione del governo sloveno. Che dal 4 giugno ha portato i costi a 1,473 euro per litro nel caso della benzina, addirittura a 1,099 euro per litro per il GPL, gasolio fissato a 1,463 euro al litro.
Facendo i conti della serba e tenendo in mente il nostro 1,827 al litro, stiamo parlando di poco più di 35 centesimi al litro. Una differenza non di poco conto, soprattutto per gli abitanti del Friuli-Venezia-Giulia, a cui conviene tantissimo farsi un viaggetto nella vicina Slovenia e risparmiare una signora cifra nel fare lì il pieno di benzina.