Il boom dei veicoli commerciali elettrici in Cina è un problema per il petrolio?
La Cina è da tempo il più grande mercato di veicoli commerciali al mondo e, in tale ambito, gli sviluppi interni stanno premiando un massiccio ricorso all’elettrico. Il fatto poi che la quota di veicoli commerciali leggeri in Cina sia passata da meno dell’1% al 10% negli ultimi due anni, senza mostrare alcun segno di rallentamento, e che importanti sostegni politici e un crescente ventaglio di alternative presenti sul mercato abbiano fatto decollare il segmento, rende piuttosto chiaro quanto sia importante questo comparto.
Peraltro, anche il trasporto a lungo raggio, a lungo considerato difficile per i veicoli elettrici a causa dei limiti di autonomia e dei tempi di ricarica, potrebbe ora vedere i veicoli elettrici conquistare significative quote nel Paese asiatico: un impegno diffuso ha infatti stimolato la creazione di strutture di ricarica e di scambio delle batterie, con il numero di impianti che è cresciuto di oltre il 300% nello stesso frangente temporale.
Tutto ciò non può che avere implicazioni anche su scala globale. La domanda di veicoli commerciali dovrebbe infatti sostenere la domanda di combustibili fossili nel medio termine, ma con ritmi meno dinamici di quanto potesse essere previsto in origine. E se il Road Fuel Outlook 2022 del BNEF prevedeva che la domanda globale di petrolio per il trasporto su strada potesse raggiungere il picco nel 2027, se la situazione in Cina dovesse continuare su questi ritmi e, magari, replicarsi anche in altri mercati, non è escluso che il massimo possa essere raggiunto molto prima…