Bugatti EB 110 Sport Competizione celebra i 25 anni in pista
Prima di Veyron e Chiron storia recente di Bugatti sotto la direzione del gruppo Volkswagen, la storia della casa di origini francesi ha avuto anche una parentesi italiana. Durante quegli anni è stata creata la Eb 110.
Acquisita dall’imprenditore italiano Romano Artioli nel 1987 dopo più di trent’anni di inattività la Bugatti vide il ritorno alla produzione con la Bugatti EB 110 GT presentata nel 1991. Ideata da Nicola Materazzi ingegnere che segui anche la realizzazione della Ferrari 288 GTO e Ferrari F40. La EB110 GT al momento del suo lancio era una delle supercar più avanzate e veloci dell’epoca.
Un motore da 3.5 litri V12 con quattro turbocompressori e quattro ruote motrici eroga una potenza di 610 cv con una velocità massima che poteva arrivare a 351 km/h, record per una supercar di quegli anni. Vettura eccezionale che fu anche acquistata e successivamente incidentata da Michael Schumacher nel 1994.
Ritorno a Dijon-Prenois per la Bugatti
Artioli aveva anche come obbiettivo per Bugatti il ritorno nel mondo degli sport motoristici. Furono così realizzati due esemplari da corsa della EB 110 GT da 700 cv che andarono a competere in gara di endurance.
Nel 1995 Gildo Pallanca-Pastor (ad oggi proprietario di Venturi) portò la EB 110 a competere nel campionato IMSA. Sfortunatamente l’anno successivo il mercato delle supercar entrò in crisi con anche Bugatti che stava attraversando un momento finanziario complicato.
Nonostante alcune prestazioni in pista decenti a seguito di un’incidente sul tracciato di Dijon-Prenois la stagione 1996 della EB 110 termina in anticipo. La mancanza di parti di ricambio causata dalla chiusura della fabbrica Bugatti non rende possibile la partecipazione alle gara successiva. La 24 ore di Le Mans del 1996.
Bugatti ha riportato ad oggi la vettura sul tracciato dove ha visto visto terminare prematuramente la sua storia per celebrare i suoi 25 anni. La Bugatti EB 110 rimane un pezzo di storia del marchio francese anche se è altamente improbabile che vedremo di nuova una delle sue vetture gareggiare in pista.