Bugatti Mistral è la cabriolet più veloce del mondo?
La Bugatti Mistral è la prima open-top di Bugatti basata su Chiron, nonché prima roadster dell’azienda da quando la Veyron Grand Sport Vitesse è uscita di produzione, nel 2015. Bugatti ha dichiarato che saranno costruite solo 99 vetture e che comunque i clienti dovranno aspettare fino all’inizio del 2024 per poterle guidare.
Per quanto concerne le principali specifiche tecniche, il motore W16 da 8,0 litri della Mistral ha una potenza di 1.600 CV e 1.600 Nm, mutuato dalla Super Sport e dalla Super Sport 300+ che nel 2019 ha registrato il record di velocità di 490,5 km/h sul circuito di prova Volkswagen di Ehra Lessien. Tuttavia, considerato che la carrozzeria della 300+ era stata appositamente modificata dagli esperti aerodinamici di Bugatti per raggiungere quelle velocità, ne consegue che la Mistral non sarà altrettanto rapida, soprattutto senza il tettuccio.
La roadster più veloce del mondo?
Anche priva della cura aerodinamica della 300+, Bugatti non ha dubbi: la Mistral è stata progettata per essere la cabriolet più veloce del mondo.
L’azienda ha già stabilito un record di produzione di 409 km/h con la Grand Sport Vitesse nel 2013 e ritiene che quel record sia ancora valido, anche se Hennessey ha portato la sua Venom GT Spyder a 413 km/h nel 2016 e sta puntando a sfiorare i 483 km/h con la nuova Venom F5 Spyder presentata questa settimana a Monterey. Il fatto che Bugatti affermi che la strumentazione della nuova auto è stata progettata per essere “facilmente visibile fino a 420 km/h” suggerisce che Hennessey potrebbe avere in mano la situazione.
Ciò premesso, sebbene il motore e la piattaforma siano condivisi con la Chiron, la Mistral appare radicalmente diversa dalle altre vetture del marchio.
Il design
L’esemplare di lancio della Mistral riprende lo schema cromatico giallo e nero della Grand Raid, una combinazione utilizzata da Ettore Bugatti su molte delle sue auto personali. Si notano altresì echi della vecchia auto nel parabrezza, aggressivamente inclinato e in grado di avvolgere l’abitacolo della Mistral come la visiera di un casco. Le nuove prese d’aria montate sul tetto ricordano anche le gobbe gemelle dei poggiatesta sul ponte posteriore della Grand Raid e quelle della Veyron Grand Sport che l’ha preceduta, offrendo al contempo una protezione antiribaltamento.
L’eliminazione del tetto ha evidentemente comportato la perdita del motivo stilistico a forma di C della Chiron, che si incurva da sopra il vetro della portiera fino alla base della portiera stessa. Ma il motivo a C è ancora presente, solo che… questa volta parte dalla linea superiore del finestrino, dove fa un giro di boa in corrispondenza della piccola presa d’aria nel pannello del quarto posteriore, per poi tornare verso il muso attraverso il centro della portiera. Il frontale è dominato da un’enorme presa d’aria a ferro di cavallo. I fari sono caratterizzati da strisce LED orizzontali.
All’interno della Mistral le cose sono meno stravaganti. Il cruscotto e gli arredi interni sono in gran parte ripresi direttamente dalla Chiron.