Carburanti clonati, furto terrificante: oltre 6 mila litri di benzina sotto sequestro | Ora le conseguenze le paghiamo noi
Skimming e shimming, due fenomeni dilaganti: le carte carburanti clonate rappresentano un problema sempre maggiore per tutti.
I termini tecnologici di stampo britannico sono sempre più nella nostra lingua, dilagano un po’ come nuovi fenomeni che permettono ai cyber criminali di fare un po’ il bello e il cattivo tempo sulla pelle dei poveri utenti.
Ormai sappiamo bene cos’è il phishing e i suoi derivati: tanti modi per un solo fine, rubarci i nostri dati sensibili per venderli nel dark web, oppure prosciugarci i nostri conti correnti, più o meno fa lo stesso. Ora stiamo avendo a che fare con altri modi dalle conseguenze nefaste.
Skimming e shimming, nuove forme di frode: stavolta a essere prese di mira sono le carte carburante, clonandole i cyber criminali riescono a raccogliere i dati della carta di credito dagli operatori. Con tutto ciò che ne consegue.
Lo skimming nel particolare raccoglie le informazioni tramite un terminale a scorrimento, mentre shimming punta il chip di una carta di credito. Utilizzando i dati della carta carburante, i truffatori possono creare una copia della fuel card, per addebitare l’importo su un conto del vettore. Così è stato nell’ultimo caso scoperto In Italia.
Free fuel, una maxi operazione e 27 misure cautelari
I carabinieri di Trento e del Nucleo Operativo della Compagnia di Cavalese hanno reso noti i dettaglia di una maxi operazione, denominata Free Fuel, proprio sulle carte carburante clonate, che ha portato a 27 misure cautelari nei confronti di una associazione a delinquere specializzata in questi tipi di furti.
Clonazione di fuel card, furti massivi di carburanti ed introduzione all’interno di sistemi di pagamento informatico dei distributori appartenenti a società petrolifere partecipate dallo stato e controllate dal M.E.F. Tutto questo e molto altro ha portato a un sequestro preventivo per beni di oltre 150.000 euro, come confermato dalle Autorità.
Un giro d’affari a carattere internazionale
Interessate alcune province di Trento e dell’Emilia Romagna, con legami in Spagna e Romania: il carburante sottratto veniva trasportato e stoccato, inoltre, senza nessuna misura di sicurezza. Se ci fossero stati incidenti stradali, la questione sarebbe stata molto di più gravi rispetto a quella attuale. Comunque grave.
Le indagini hanno documentato la vendita di carte carburanti di vario taglio, da cento euro fino ad arrivare a duemila, ma anche di quella diretta del gasolio, prelevato indebitamente. Che veniva riversato in uno o più dei big tank da 1.000 litri mediante anche l’ausilio di aziende di imprenditori compiacenti, le quali ottenevano carburante a un prezzo a un prezzo stracciato, un euro al litro, come lauto riconoscimento del lavoro svolto. Un’attività illecita che permetteva all’associazione a delinquere di guadagnare quindicimila euro a settimana, al netto dei costi. Nella maxi operazione Free Fuel sequestrati circa 6,4 mila litri di carburante.