Casello autostradale, parte la rivoluzione totale: cambia tutto I Non se lo aspettava nessuno, proprio adesso
Inaspettata rivoluzione per quanto riguarda il casello autostradale. Cosa cambia e tutto quello che c’è da sapere.
Buone e cattive notizie in queste vacanze d’agosto 2024 s’intrecciano e s’intersecano, creando stati d’animo differenti tra gli automobilisti. C’è da sorridere pensando al caro benzina, di questi tempi sempre d’attualità. Eppure non c’è stata l’ormai tradizionale aumento del greggio, rimasto un po’ a sorpresa sotto i due euro, almeno al self service.
Inversamente proporzionale, invece, l’umore di chi usufruisce delle autostrade italiane a pagamento. In questo 2024 le tariffe autostradali hanno subito un aumento del 2,3%, una percentuale uscita fuori sostanzialmente con l’indice d’inflazione NADEF.
Un aumento che non è affatto andato giù al Codacons. Che punta il dito sul rapporto qualità-prezzo: più soldi ma nessun miglioramento dei servizi autostradali, un altro peso sulla situazione economica delle famiglie italiane, già colpite da altri aumenti in questo 2024.
Il governo potrebbe venire in soccorso degli automobilisti nel momento in cui il ddl Concorrenza verrà convertito in legge, con una vera e propria rivoluzione al casello autostradale che cambierà il modo di concepire il casello autostradale stesso.
Tre nuove e differenti componenti
La principale novità riguarderà la tariffa applicata al casello, nel nuovo concept governativo suddiviso secondo tre differenti componenti: la componente tariffaria di costruzione e la componente tariffaria e di gestione, entrambe di competenza del concessionario.
Dulcis in fundo la componente tariffaria per oneri integrativi, in questo caso di competenza dell’ente concedente, il ministero per le Infrastrutture e i Trasporti. Quest’ultima è la più degna di nota delle tre. Perché?
No all’incremento del prezzo del casello autostradale
Questa riforma è stata pensata proprio per evitare l’incremento del prezzo del casello, per fornire maggiori investimenti autostradali, ma senza incrementare i pedaggi. Insomma, le buone intenzioni ci sono tutte: i pedaggi verranno regolarizzati grazie alla prossima normativa, che dovrebbe entrare in vigore nel 2025 per una situazione più omogenea, oltre a poter mettere in atto una serie di interventi di manutenzione.
Molto ruota attorno a questa modifica ma va precisato che non riguarderà però l’intera rete italiana, è bene precisarlo, ma sarà in vigore per le concessioni che scadranno a partire dal 2025. Da quel momento non sarà possibile che queste possano avere una durata superiore ai 15 anni. Da capire i tempi tecnico-burocratico e quanto ci vorrà per terminare quel percorso che trasforma un disegno in legge. Per la gioia di tanti automobilisti pronti a esultare.