Chi farà la manutenzione alle auto elettriche senza tecnici specializzati?
Nelle ultime settimane si è fatto un gran parlare del divieto di nuove immatricolazioni di auto a combustione a partire dal 2035, almeno in Europa. Tra i vari problemi sollevati durante la discussione, ci sembra che ce ne sia uno di cui invece si parla ancora poco e che invece rischia di essere anch’esso cruciale: chi farà la manutenzione alle auto elettriche e le riparerà quando si rompono? Non è una problematica secondaria. Se infatti i meccanici odierni sono specializzati nel metter le mani sui motori tradizionali, ci saranno abbastanza addetti in grado di trattare l’enorme un parco auto circolante sempre più elettrico?
L’Institute of the Motor Industry, un gruppo commerciale inglese i cui membri lavorano nel settore automobilistico, fa notare che esiste un notevole divario di competenze che sarà difficile da colmare nei prossimi anni. Al momento, come riporta CNBC, non sembrano esserci abbastanza tecnici con le qualifiche necessarie per lavorare sui veicoli elettrificati.
Domanda e offerta
È diffusa la credenza secondo cui le auto elettriche farebbero risparmiare denaro ai proprietari sulla manutenzione. Ma se richiesta di tecnici specializzati aumenta, con l’aumentare delle auto elettriche su strada, e questi tecnici mancano la pur modesta manutenzione verrà a costare molto di più. Almeno fino a quando un numero sufficiente di meccanici passerà dalla manutenzione di auto a combustione a quella delle vetture elettriche.
Analizzando la situazione del Regno Unito, l’IMI afferma che solo il 16% dei tecnici è qualificato per lavorare in sicurezza sui veicoli elettrici. Sono in Inghilterra il numero di questi lavoratori dovrà crescere fino a 77.000 entro il 2030 per salire a 89.000 prima del 2032. L’IMI prevede che già nel 2029 la scarsità di tecnici qualificati per le auto elettriche farà aumentare notevolmente il prezzo della manutenzione, creando molto lavoro per un piccolo gruppo di professionisti che chiederà un sovrapprezzo per i propri servizi. Steve Nash, CEO di IMI, ha sollevato anche un altro problema: le persone dovranno spostarsi più di quanto vorrebbero per trovare qualcuno che sia qualificato a svolgere il lavoro.
Servono investimenti
Per evitare una carenza di meccanici, l’IMI afferma che i governi dovrebbero intervenire finanziando programmi di formazione per una nuova forza lavoro qualificata o per riqualificare i meccanici che per anni hanno lavorato sui motori tradizionali. Bisogna infatti ricordare che, sebbene più semplice, la manutenzione di un’auto elettrica comporta rischi maggiori perché si lavora con tensioni molto elevate.
La sicurezza è una delle principali preoccupazioni, soprattutto per i meccanici di officine fuori dalla rete ufficiale delle case automobilistiche che potrebbero fornire una manutenzione più economica ma senza un’adeguata formazione e senza rispettare le procedure di sicurezza.