Cina, cambiano le regole d’ingaggio per le società straniere
La Cina è sempre più vicina. E per quanto possa sembrare selettiva e chiusa se si tratta di mercato e soprattutto di business, le cose stanno cambiando. La Commissione nazionale per lo sviluppo e la riforma della Cina (NDRC) ha annunciato un importante revisione circa le norme che regolano il rapporto tra società estere e quelle cinesi.
Cosa è cambiato e cosa cambia
Le case automobilistiche straniere si sono trovate, ma soprattutto si troveranno ad affrontare una serie di modifiche dei loro assetti societari.
- Nel 2018 erano state abolite le restrizioni circa il rapporto tra azioni estere e cinesi sulle SPV (società costituite da uno o più soggetti per compiere operazioni precise) e sui veicoli PHEV, BEV e FCEV.
- Due anni dopo, nel 2020, erano state abolite le restrizioni sul rapporto tra azioni estere e cinesi sui veicoli commerciali.
- Mentre nel 2022 verrà revocata la restrizione sugli investimenti esteri in ambito autovetture e verrà revocata anche la precedente restrizione secondo cui lo stesso investitore straniero può stabilire sino ad un massimo di due joint venture in Cina per produrre prodotti automobilistici.
Si guarda avanti
Per più di due decenni, la Cina ha stabilito rigide restrizioni sui rapporti tra le azioni delle joint venture. Le prime joint venture in Cina, tra cui Beijing Jeep e SAIC Volkswagen, furono costituite tra il 1984 e il 1985. Nel 1994, la Cina ha emanato regolamenti che imponevano al capitale straniero di detenere non più del 50 percento delle azioni nelle sue joint venture nazionali in Cina.
Dopo che la Cina aveva annunciato nel 2018 che avrebbe ulteriormente aperto il suo mercato automobilistico, Tesla è diventata la prima azienda automobilistica a costruire uno stabilimento interamente di proprietà in Cina. Con le nuove regole in vigore, le case automobilistiche straniere in Cina dovranno decidere se mantenere lo status quo o espandere le loro partecipazioni nelle loro joint venture.
Cui Dongshu, segretario generale della China Passenger Car Association, ha affermato che sarebbe ragionevole per una delle parti ritirarsi da alcune delle joint venture. Questo dopo che le restrizioni cinesi sulla proprietà straniera nelle joint venture automobilistiche saranno state revocate nel 2022.
La scarsa competitività di alcuni e la lenta introduzione di nuove tecnologie hanno portato a gravi perdite di profitti, unitamente alla carenza di chip quest’anno, ha affermato Cui.