Cinque auto che hanno perso l’occasione di essere grandi
Ogni volta che esce una nuova auto, la Casa che la produce spera che possa diventare un grande successo. Ma ci sono delle volte in cui i costruttori lanciano vetture che per qualche ragione risultano deludenti. Auto che avrebbero potuto fare la storia, ma che invece sono risultate un mezzo disastro. Ecco cinque auto che rappresentano altrettante occasioni perse.
Lancia Beta (1972)
La Lancia Beta avrebbe potuto essere tra le auto migliori della storia grazie al suo design intelligente, all’ampia gamma di carrozzerie e ai suo pepati motori twin-cam. Ma a causa di un taglio eccessivo dei costi da parte di Fiat, proprietaria di Lancia, si ottenne un acciaio di bassa qualità che portava a una corrosione prematura che distrusse la reputazione di Lancia in gran parte d’Europa.
Aston Martin Lagonda (1976)
Aston Martin alla metà degli anni ‘70 riteneva che ci fosse un mercato per una berlina di lusso con uno stile futuristico dentro e fuori. Presentò quindi un’auto che era dotata di un cruscotto digitale all’avanguardia e una serie di dispositivi elettronici per controllare i vari sistemi. Ma sfortunatamente la Lagonda venne lanciata prima che quelle tecnologie fossero sufficientemente sviluppate e i clienti furono ricompensati con una vettura tutt’altro che concreta.
Jaguar S-Type (1999)
Negli anni ‘90, Jaguar aveva bisogno di reinventarsi. Era vista come un marchio da vecchi, con design superati. Quello che si chiedeva era un nuovo stile che mostrasse un brand del XXI secolo in cui si stava per entrare. Al contrario Jaguar presentò la S-Type, che non solo prendeva il nome da una berlina degli anni ‘60 ma sembrava anche richiamarne lo stile. Si dovrà aspettare fino al 2008 prima di avere il nuovo corso stilistico di Jaguar, con la prima generazione della XF.
Renault Avantime (2002)
Con le stesse dimensioni della Espace, la Renault Avantime era a tutti gli effetti una 2+2 sebbene venisse presentata come una lussuosa 4 posti. La disposizione degli interni era deludente, così come la qualità costruttiva, mentre un peso considerevole tagliava le gambe alle prestazioni facendo allo stesso tempo salire il conto dal benzinaio. L’idea poteva essere eccezionale, e ancora oggi ha un suo fascino, ma l’Avantime semplicemente ha fallito nel suo scopo.
Alfa Romeo 4C (2013)
La storia di Alfa Romeo è ricca di occasioni perse, ma se dobbiamo sceglierne una la 4C potrebbe essere emblematica. Con la sua carrozzeria in fibra di carbonio, con il motore in grado di salire facilmente di giri e lo stile stupendo, la 4C era un’auto sportiva che aveva tutte le carte in regola per non finire in questa lista. Purtroppo le sospensioni non furono mai regolate in modo adeguato quindi l’handling non riusciva a essere perfetto. Inoltre, la disponibilità del solo cambio automatico a doppia frizione tagliò fuori molti appassionati del manuale che altrimenti sarebbero stati disposti a spendere il prezzo (alto) richiesto.