Cinque auto che sembrano veloci ma non lo sono davvero
Abbiamo visto con l’esempio della Puma GTV che a volte l’apparenza inganna e sotto alle vesti da auto sportiva si nasconde in realtà una vettura docile dalle prestazioni tutt’altro che entusiasmanti. La Puma non è certamente il primo né l’ultimo esempio di questi agnelli travestiti da lupi. Ecco cinque esempi molto più recenti di auto in cui linee filanti non si sono tradotte in dinamiche altrettanto sportive.
Toyota GT86
Quando è stata presentata nel 2012, la Toyota GT86 è stata elogiata per la sua carrozzeria leggera, la trazione posteriore e la distribuzione perfetta dei pesi. Aveva tutta l’aria di essere una sportiva autentica, con i suoi aggressivi fari a LED anteriori, l’assetto ribassato e la linea del tetto psiovente. Tuttavia il motore Boxer da 2,0 litri produceva solo 200 CV e 205 Nm. È vero che dovevano spingere solo 1.239 kg, ma la GT86 raggiungeva i 100 km/h da ferma in 7,7 secondi, con una velocità massima di 220 km/h. Prestazioni che peggioravano ulteriormente sulla versione con cambio automatico, che passava da 0 a 100 in 8,2 secondi.
Honda CR-Z
Quando venne lanciata la Honda CR-Z, sembrava che fosse finalmente arrivata una degna erede della CRX. La linea del tetto spiovente, l’aspetto ampio e il baricentro basso ricordavano la vettura del passato, ma a differenza del 1.6 VTEC da 8.000 giri/min e 160 CV della CRX la CR-Z metteva a disposizione un propulsore ibrido da 1,4 litri in grado di esprimere 124 CV. L’handling era tutto sommato piacevole, grazie a un asse anteriore più rigido e sospensioni posteriori a barra di torsione, ma un letargico 0-100 in 10 secondi netti e una velocità massima di soli 190 km/h la rendevano decisamente lenta.
Hyundai Veloster
La Hyundai Veloster venne presentata nel 2012 come concorrente diretta della Volkswagen Scirocco. Aveva uno strano design da coupé a tre porte (una per il passeggero e due sul lato guidatore). Tra le sue indiscutibili qualità c’era un bassissimo rollio e un ottimo grip che permettevano una buona guidabilità, ma la grande maneggevolezza non era assecondata dal motore da 1,6 litri con solo 140 CV che le permetteva di scattare da 0 a 100 km in 10 secondi. In seguito Hyundai aggiunse alla gamma una variante turbo che permetteva di compensare le scarse prestazioni del modello aspirato.
Smart Roadster
Smart non è nota per produrre auto sportive, ma le sue varianti Brabus sono piuttosto apprezzate. Nel 2003, la stravagante Smart Roadster da 790 kg scese in strada con la posizione di guida ribassata e il motore turbo da 698 cc. Purtroppo il motore da 80 CV era abbinato al pigro cambio elettroattuato che consentiva alla piccola Roadster di accelerare da 0 a 100 km/h in poco più di 11 secondi. Successivamente venne introdotta anche la variante Brabus, con la potenza aumentata a 101 CV: l’accelerazione migliorava, ma 10 secondi nello 0-100 era comunque un tempo troppo alto.
Mazda MX-30
Solitamente le auto elettriche mettono a disposizione una grande quantità di coppia e, di conseguenza, un’accelerazione impressionante. Sebbene si tratti di un SUV, la Mazda MX-30 dà l’impressione di essere un modello parecchio dinamico, con l’abitacolo arretrato, la linea del tetto bassa e la griglia aggressiva. Tuttavia i soli 145 CV di potenza e la coppia di 270 Nm fanno fatica a a dare sprinta a un’auto che pesa 1.645 kg. Tutto ciò si traduce in un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 10 secondi e una velcità massima di 140 km/h. Queste rinunce aiuteranno l’autonomia? No, visto il dato dichiarato è di 200 km.