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Cinque soluzioni del passato che oggi sono tornate di moda

Se le auto attuali offrono tecnologie e livelli di sicurezza impensabili fino a qualche decennio fa, bisogna però ammettere che alcune caratteristiche o tecnologie che oggi sfruttiamo al 100% sulle nostre vetture erano già state sperimentate anni prima. Spesso quegli esperimenti non riscuotevano successo perché gli strumenti dell’epoca non permettevano di farle funzionare correttamente o in modo affidabile. Ma grazie agli avanzamenti tecnologici attuali a quelle idee è stata data oggi una nuova possibilità. Ecco cinque soluzioni del passato che sembrano morte ma sono tornate attuali.

Turbo

Quasi la totalità dei modelli con motore a combustione attualmente sul mercato sfruttano il turbo. Ma nei primi anni ‘60 sembrava un’idea fallimentare. Infatti GM abbandonò presto l’esperimento con cui provava a dare all’Oldsmobile F-85 Jetfire e alla Chevrolet Corvair Monza le prestazioni di modelli con un motore molto più grande.

Quando la tecnologia del turbo è tornata, è stata ripresa prima da auto prestazionali come la BMW 2002 Turbo nel 1974 o la Porsche 911 Turbo nel 1975. Poi la stessa tecnologia è stata sfruttata dai motori diesel, come quello della Mercedes 300 SD del 1978. Ma è stato alla metà degli anni ‘90, con il lancio da parte del Gruppo Volkswagen del motore da 1,8 litri che finì su moltissimi modelli del gruppo, che la tecnologia si diffuse a macchia d’olio. A partire dagli anni 2010, le auto senza turbocompressore hanno iniziato a essere sempre più rare.

Fari automatici

Fino a qualche anno fa, guidare un’auto di notte su una strada extraurbana significava dover esser pronti ad abbassare i fari abbaglianti per commutarli in anabbaglianti. Oggi, buona parte delle vetture svolge questo compito in modo automatico, tuttavia la prima rudimentale versione di un sistema simile venne lanciata da Cadillac nel lontano 1952 con l’Autronic Eye. La maggior parte dei racconti lo descrivono come terribile, anche se in realtà fu un sistema che sopravvisse fino ai primi anni ‘80 come Guide-Matic.

I fari che si accendono automaticamente al crepuscolo hanno un antenato nel sistema Twilight Sentinel di GM, lanciato negli anni ‘60. Gli attuali fari orientabili, che seguono l’andamento della strada di fronte a noi, sono invece ispirati a quelli di auto come Citroen DS e SM e Tucker 48 o ad altri sistemi aftermarket di luci di svolta disponibili negli anni ‘20 del 1900.

Propulsori elettrici

Con l’avvicinarsi del 2030, i motori tradizionali a combustione vengono messi sempre più da parte in favore di alternative elettriche più pulite e silenziose. Ma non è la prima volta che assistiamo a una “guerra” tra i motori a scoppio e quelli elettrici. Infatti, agli albori della storia dell’automobile, a cavallo tra 1800 e 1900 ci fu una lunga disputa tra auto elettriche e quelle con motore a combustione. Quest’ultime erano rumorose, puzzolenti, pericolose, più complicate da avviare e da guidare e avevano bisogno di molta manutenzione. Tuttavia erano anche più leggere, più economiche. Inoltre le batterie al piombo dei veicoli elettrici dell’epoca non riuscivano a immagazzinare molta energia a dispetto del peso che aggiungevano.

L’introduzione di un motorino di avviamento elettrico fu una spinta decisiva per il motore a scoppio, unito anche agli interessi petroliferi che contribuirono a mettere da parte le auto elettriche. Tuttavia oggi, con il miglioramento della tecnologia delle batterie e le crescenti preoccupazioni per il clima che spingono i governi a ribellarsi alle energie di origine fossile, il mercato dei veicoli elettrici è tornato di moda, oltre 100 anni dopo i primi esperimenti.

Cruscotti digitali

I grandi schermi dell’infotainment hanno cambiato l’aspetto degli abitacoli delle auto degli ultimi 20 anni. Oggi molte nuove auto sono dotate anche di un display al posto del tradizionale quadro strumenti analogico. Alcuni modelli, come la Mercedes EQS, coprono l’intero cruscotto con schermi.

I primi cruscotti digitali vennero montati sulle auto degli anni ‘80, ma vennero presto in gran parte abbandonati entro la fine di quel decennio. Tuttavia, i vantaggi reali rispetto ai quadranti analogici, primo fra tutti la possibilità di visualizzare le mappe di navigazione, hanno portato la visualizzazione digitale a tornare di moda. E questa volta è difficile ipotizzare un ritorno all’analogico, visto che sistemi come CarPlay di Apple verranno presto integrati non solo sui touchscreen centrali, ma direttamente nel quadro strumenti della vettura.

Bagagliai anteriori

La mobilità elettrica ha rivoluzionato il nostro modo di rifornire le auto, ma anche il modo di trasportare gli oggetti. Sempre più spesso sollevando il cofano anteriore si trova uno spazio libero che un solitamente eravamo abituati a trovare occupato dal motore a combustione.

Nulla di tutto ciò stupisce a chi è abituato a possedere auto a motore centrale o posteriore come una Porsche 911, ma non serve aver avuto una supercar per ricordare che questa caratteristica era piuttosto comune su molte auto molto diffuse negli anni ‘50. Modelli molto diffusi come la Fiat 500 infatti avevano i motori montati sul retro e l’unico angusto spazio per posizionare la spesa era davanti all’abitacolo.