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Cinque supercar bizzarre che non hanno avuto fortuna

Il segmento delle supercar è probabilmente quello in cui le Case automobilistiche sperimentano di più. Parallelamente è anche quello con la clientela più esigente perché quando si spendono molti soldi magari si cerca anche qualcosa che si stacchi da tutto il resto. Alcuni costruttori ci hanno provato ma, in nei casi di cui parliamo oggi, non è andata benissimo. Ecco 5 bizzarre supercar che hanno provato a cambiare le regole, ma non ci sono riuscite.

Panther 6 (1977)

Alla fine degli anni ‘70 ogni cameretta appartenente a un giovane appassionato inglese aveva un poster di questa bizzarra supercar appeso al muro. Con le sue 6 ruote e un V8 biturbo da 8,2 litri di origine Cadillac messo nel retro, era davvero una vettura mostruosamente pazza. Ne vennero prodotte solo due, ognuna delle quali si supponeva in grado di raggiungere i 320 km/h, sebbene nessuno riuscì mai a verificarlo. Una Panther 6 è stata restaurata ed è in giro per l’Europa, dell’altra (quella destinata ai Saloni) non si sa più nulla da anni e si pensa sia finita da qualche parte in Medio Oriente.

Wolfrace Sonic (1981)

La Wolfrace Sonic non è mai stata pensata per una produzione in serie, ma era una one off pubblicitaria di alto profilo che oggi è completamente dimenticata. Commissionata dal primo proprietario di Wolfrace Wheels, Barry Treacy, venne disegnata da Nick Butler che presentò questa due posti a 6 ruote dotata di due V8 di Rover. Produrre la Sonic costò 100.000 sterline e fruttò un grande fama per Wolfrace prima di finire nel dimenticatoio e riapparire in condizioni pietose nel 2015 su eBay, dov’è stata venduta per 18.100 sterline.

Cizeta V16T (1989)

Se le supercar devono essere estreme, questa è la supercar definitiva grazie al pazzo motore a 16 cilindri da 5995 cc montato trasversalmente! Non c’è da stupirsi quindi della larghezza dell’auto. Con 540 CV a 8.000 giri, il suono era maestoso. Era accreditata di una velocità massima di 328 km/h, ma nessuno ebbe mai la possibilità di verificarlo. Il primo prototipo venne presentato nel 1989, ma prima V16T fu pronta nel 1992; l’ultima venne prodotta nel 2003.

Bristol Fighter (2004)

La britannica Bristol non ha mai voluto seguire la massa, ma era una di quelle aziende che faceva le cose alla propria maniera, per un piccolo numero di clienti selezionati. Questo concetto è stato evidenziato al massimo dalla Fighter, con le sue portiere ad ali di gabbiano, la scocca stretta, la coda da shooting brake e il motore V10 di una Dodge Viper nel cofano. La vetture base poteva arrivare a 338 km/h grazie ai suoi 532 CV. Ma chi voleva ancora più potenza poteva scegliere la Fighter T, presentata nel 2007: con 1.026 CV poteva raggiungere in via teorica i 434 km/h.

Weber Faster One (2008)

Il costruttore svizzero Weber l’ha chiamata Faster One (quella veloce), ma un nome più appropriato sarebbe stato Ungainly One (quella sgraziata)! Di certo non passa inosservata. Oltre alla presenza aveva un V8 sovralimentato da 7 litri in posizione centrale capace di erogare 900 CV. Come risultato, la vettura era in grado di superare i 400 km/h. La Faster One aveva una scocca in fibra di cabonio e freni carbocercamici, c’erano 4 serbatoi a sfamare l’assetato propulsore, mentre la dotazione optional includeva un sistema multimediale con connessione internet e TV, la telemetria per l’utilizzo in pista.