Come cambierà il mondo dell’auto entro il 2035
Come sappiamo, il Parlamento europeo ha approvato la norma che eliminerà le auto con motore a combustione a partire dal 2035. Il nuovo regolamento – passato con 340 voti favorevoli, 279 contrari e 21 astenuti – sancirà la fine dell’epoca del motore a scoppio in Europa, rimodellando drasticamente l’industria automobilistica del Vecchio Continente.
La legge richiede che entro il 2035 le case automobilistiche dovranno ridurre del 100% le emissioni di CO2 delle loro auto nuove, di fatto rendendo impossibile la vendita di nuove auto alimentate a combustibili fossili nel blocco della Comunità Europea.
Cosa succederà a mezzanotte dell’1 gennaio 2035?
Il mondo non cambierà nel passaggio dal 2034 al 2035. E nemmeno le auto a benzina o diesel che già sono in circolazione dovranno essere rottamate, sebbene sia probabile un sempre maggiore inasprimento delle limitazioni al traffico sulla scia di ciò che si vede nelle grandi città europee. La norma riguarderà unicamente le nuove auto vendute a partire dal primo gennaio 2035, non quelle già circolanti nell’Unione.
Certo, il regolamento è pensato per spingere la popolazione e le case automobilistiche a spostarsi verso mobilità elettrica, rinnovando gradualmente il parco auto circolante e abbandonando le vetture con motori tradizionali in favore di modelli completamente elettrici. Per questo la normativa stabilisce anche un passaggio intermedio fissato al 2030, quando il taglio delle emissioni dovrà essere del 55% rispetto ai livelli del 2021.
Per prepararsi ai nuovi limiti imposti dalla Comunità Europea, molte case automobilistiche europee hanno annunciato il passaggio completo all’elettrico ben prima dei termini previsti. La prima è stata Smart, che già dal 2020 ha abbandonato le motorizzazioni tradizionali, ma altre stanno seguendo questa strada e proporranno gamme completamente elettriche ben prima del 2035: per esempio Peugeot dal 2030.
I problemi da risolvere
Certamente non mancano le problematiche. Prima di tutto le auto elettriche sono oggi molto più costose di quelle a benzina o diesel, sia da produrre che ovviamente da comprare. Caleranno i prezzi da qui al 2035? Come risolvere, poi, il problema delle colonnine di ricarica, spesso insufficienti o mal distribuite?
E da dove verrà presa tutta l’energia necessaria alla ricarica di cosi tante auto elettriche? Perché se la produzione della corrente elettrica arriva da fonti rinnovabili (eolico e solare) o a bassissimo impatto ambientale (nucleare) allora il gioco può valere la candela, ma se per alimentare centinaia di milioni di auto elettriche servirà sfruttare ulteriormente i combustibili fossili (primo fra tutti il metano) il problema continuerà a sussistere.
Queste sono solo alcune delle criticità che dovranno essere affrontate nei prossimi 12 anni. Saranno risolte in tempo?