Come l’aerodinamica migliora i consumi
Un’auto efficiente consente di risparmiare carburante, a prescindere se ad alimentarla ci sia una batteria elettrica o un motore a combustione. Naturalmente, se su una vettura a benzina o diesel i rifornimenti sono più facili e l’efficienza si traduce meramente in una questione di risparmio, nel caso di un veicolo elettrico avere una maggiore efficienza significa poter percorrere più chilometri con una sola carica e quindi risparmiare anche (molto) tempo.
Se 40 anni stupì il lancio dell’Audi 100 di terza generazione, con il suo coefficiente di resistenza aerodinamica (Cx) di 0,30, oggi i costruttori sono sempre più alla ricerca di soluzioni per migliorare l’aerodinamica dei propri modelli. Basti pensare che il potere della resistenza dell’aria aumenta in modo esponenziale rispetto alla velocità: in altre parole a 100 km/h bisogna superare una forza di resistenza dell’aria quattro volte superiore a quella che si aveva a 50 km/h.
I vantaggi dell’elettrico
La buona notizia è che i veicoli elettrici hanno diversi vantaggi rispetto a quelli a combustione. Prima di tutto i loro motori generano molto meno calore da smaltire e ciò significa che possono azzerare o quasi il flusso d’aria da mandare al motore per raffreddarlo. Inoltre, la mancanza di impianti idraulici e di scarico – e in alcuni casi anche di componenti della trasmissione – permette di creare un fondo piatto. L’uso crescente di elementi aerodinamici attivi permette di convogliare su alcuni elementi, come i dischi dei freni o i radiatori, solo la quantità d’aria strettamente necessaria.
Così se il coefficiente aerodinamico dell’Audi 100 sembrava incredibile, oggi quelli della Porsche Taycan e della Mercedes EQS, rispettivamente di 0,22 e 0,20, sembrano fantascientifici. Per non parlare del Cx di 0,17 della concept car Mercedes EQXX.
Stephan Kröber, ingegnere aerodinamico di Mercedes, sostiene che sul piano pratico i valori si traducono in un consumo energetico di 15 kWh ogni 100 km/ per la EQS, ma che scendono a 10 kWh per la EQXX. Porsche, insieme all’Università di Stoccarda, sta studiando di introdurre delle vibrazioni sulla carrozzeria per migliorare la resistenza aerodinamica. La sfida è aperta e nessun costruttore vuole restare indietro.