Come nasce il termine Gran Turismo?
La sigla GT è diventata d’uso comune per le auto, ma poi si è diffusa anche su alcuni modelli di moto e persino di barche. Per tutte significa una cosa: Gran Turismo. Ma vi siete mai chiesti da dove deriva questo modo di dire?
Già negli anni ‘20, una Gran Turismo era un’auto sportiva di lusso, progettata per percorrere lunghe distanze in un comfort esemplare. Si può pensare alle prime GT come auto costruite su misura per persone facoltose a cui piaceva guidare, cosa piuttosto rara in quegli anni.
Così le prime Gran Turismo erano costruite partendo da telai prodotti da costruttori di auto da corsa come Bugatti o Rolls-Royce. Il futuro proprietario avrebbe portato il telaio a un carrozziere locale che avrebbe poi interpretato le sue esigenze e costruito, generalmente, una coupé a due porte completamente personalizzata o una vettura decappottabile.
In principio fu Alfa Romeo
Le Gran Turismo si rivelarono modi molto popolari di viaggiare da una città all’altra per l’élite europea. Alfa Romeo fu la prima a seguire questa tendenza lanciando la prima GT costruita in fabbrica e non da un carrozziere esterno: era l’Alfa Romeo 6C 1750 Gran Turismo. La vettura prendeva il nome da motore a 6 cilindri in linea da 1.752 cc. Il propulsore aveva un doppio albero a camme in testa, erogava 55 CV e raggiungeva la velocità massima di 135 km/h.
Il telaio era progettato per flettersi con la superficie stradale e la vettura aveva una maggiore sensibilità dello sterzo rispetto agli altri modelli dell’epoca. All’inizio le Alfa Romeo 6C uscivano dalla fabbrica come autotelai da allestire da un carrozziere come Zagato o Touring Superleggera. Nel 1933, Alfa Romeo iniziò a proporre la propria carrozzeria Gran Turismo decappottabile direttamente dalla fabbrica.
Altre Case automobilistiche europee come Bugatti, Ferrari, Aston Martin e Jaguar iniziarono presto a produrre anch’esse una loro versione della Gran Tursimo. Queste GT erano tutte coupé a motore anteriore, proveniente direttamente dalle competizioni, e trazione posteriore. Avevano sospensioni con taratura sportiva e opulenti interni da auto di lusso.
Tradizione o tradimento?
Ancora oggi molti produttori costruiscono ancora modelli coupé fedeli alla tradizione del nome Gran Turismo: Maserati addirittura la chiama proprio GranTurismo, senza altri nomi a corredo. Col tempo anche i produttori di muscle car o di sportive giapponesi hanno adottato la sigla GT, pur non seguendo la filosofia originaria.
Oggi le auto che sfoggiano il badge GT sono generalmente più sportive della media, ma spesso queste due lettere definiscono anche allestimenti sportivi solo nell’apparenza, a volte addirittura di modelli SUV. Qualcosa che di decisamente lontano dal significato originario di Gran Turismo, nato in un momento della storia automobilistica in cui conducenti e costruttori stavano esplorando a che livello poteva arrivare lusso e sportività e quali avventure poteva consentire quel nuovo mezzo di trasporto.