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Giornata come di consueto intensa, caratterizzata dalle novità provenienti dalla Cina. Più nello specifico da Shanghai, dove è in corso il salone automobilistico. L’elettrico e i SUV sono gli assoluti protagonisti, ma c’è chi preferisce le berline e chi invece lascia spazio al termico prima di passare al modo EV. E poi c’è chi senza andare in Cine propone una versione rinnovata di un celebre successo.
Porsche tanti saluti prima dell’elettrico
Gli aggiornamenti apportati alla Porsche Cayenne, che di fatto presenzia come edizione restyling al Salone di Shanghai – in attesa della nuova generazione elettrica – prevedono una serie di dettagli di stile esterni ed interni. Ci sono nuovi fari a LED a matrice, ammortizzatori adattivi, ruote da 20 pollici (22 pollici sulla Cayenne Turbo GT), accesso senza chiave, un pad di ricarica wireless per smartphone e molteplici funzioni elettroniche di assistenza alla guida.
Anche i gruppi ottici posteriori del rinnovato modello Porsche sono stati rivisti, così come il quadro strumenti di bordo, che riprende le specifiche della Taycan, con display touch dedicato al passeggero.
Per i fan del V8, il modello S ha abbandonato il suo precedente V6 a favore di un V8 biturbo da 468 CV, ovvero 34 CV in più rispetto a prima. La potenza del V8 biturbo della variante Turbo GT (solo Cayenne Coupé) aumenta di 31 CV, raggiungendo un nuovo totale di 650 CV.
MG torna alle roadster… ma il peso
MG è probabilmente meglio conosciuto per le sue auto sportive leggere e scoperte degli anni ’50 e ’60, ma il marchio è di proprietà del colosso automobilistico cinese SAIC dal 2006 e da allora si è concentrato su segmenti più redditizi come crossover e berline.
A Shanghai presenta la nuova Cyberster. Si tratta di una roadster elettrica con due posti, un tetto soft-top automatizzato e porte a forbice simili a quelle di una supercar. Dovrebbe essere messo in vendita nel 2024. Ci saranno un modello base con un motore singolo, trazione posteriore e circa 309 CV di potenza, e una versione top di gamma con trazione integrale a doppio motore per circa 536 CV. Il vero limite è rappresentato dal peso a vuoto, che dovrebbe arrivare a 1850 kg per il modello base e 1985 kg per il modello a doppio motore.
La Polestar 4 punta (molto) sulle prestazioni
La Polestar 4 è il modello più veloce della gamma Polestar fino ad oggi. Il nuovo SUV dispone di un doppio motore elettrico e della trazione integrale, per un totale di circa 536 CV. Prossimamente verrà offerta anche una versione più docile con un solo motore, rivolta agli acquirenti che cercano la massima autonomia oltre alle massime prestazioni.
Realizzata sulla piattaforma elettrica modulare SEA della casa madre Zhejiang Geely, la batteria più grande di Polestar 4 ha una capacità di 102 kWh. Che per la variante a motore singolo significa un’autonomia di oltre 480 km. L’accumulatore ha una capacità di ricarica fino a 200 kW e la ricarica bidirezionale. Viene utilizzata anche una pompa di calore, che consente al veicolo di sfruttare il calore ambientale durante il precondizionamento dell’abitacolo e della batteria.
Con Volkswagen ID.7 la berlina si fa elettrica
Volkswagen ha presentato la nuova ID.7, berlina di medie dimensioni che sostituirà la Passat in alcuni mercati (come gli Stati Uniti). Le linee sono state leggermente attenuate rispetto al concept. L’auto si basa sulla piattaforma MEB del Gruppo Volkswagen. Misura 496 cm di lunghezza e viaggia su un passo di quasi 3 metri, il che la rende di dimensioni simili alla Tesla Model S.
Il passo così lungo ha permesso a Volkswagen di montare la sua batteria più grande su un veicolo basato su pianale MEB, in questo si tratta di un accumulatore da 86 kWh con 200 kW di capacità di ricarica.
Il pacco più piccolo è invece quello da 77 kWh con 170 kW di capacità di ricarica. Anche con la batteria più piccola, l’autonomia dovrebbe comunque superare i 560 km, secondo la casa tedesca. Ciò è dovuto in parte a un coefficiente di resistenza aerodinamica di soli 0,23.
Renault Clio, il restyling è servito
Non ci sono grandi modifiche ingegneristiche da menzionare, ma il frontale guadagna un nuovo look più aggressivo che lo allinea con le Renault lanciate di recente come l’Espace, oltre al nuovo logo in cromo satinato spazzolato. L’elemento più rilevante del restyling sono i sottili fari a LED, che ora sono di serie su tutta la gamma, e i DRL segmentati che compaiono sugli angoli sinistro e destro della vettura.
All’interno di Renault Clio i materiali sono di qualità superiore e ci sono tessuti sostenibili, ma il layout generale – display da 7 pollici sulle versioni economiche e 9,3 sulle auto più costose – è in gran parte lo stesso di prima. La gamma motori è rimasta sostanzialmente l’attuale, con i dovuti aggiornamenti.
Con Smart #3 si gioca in grande stile
Dopo la #1 è la volta della #3 in casa Smart. Il risultato del progetto congiunto tra Mercedes e Geely dovrebbe offrire le stesse opzioni di propulsione a motore singolo e doppio proprio della più piccola.
È un crossover completamente elettrico, che misura 4.400 mm di lunghezza, 1.800 mm di larghezza e ha un’altezza di 1.600 mm. Ha anche un passo di 2.785 mm, che è 35 mm più lungo della #1 di cui condivide la piattaforma Geely Sustainable Experience Architecture (SEA).