Dazi auto cinesi, non basta l’elettrico, si vuole colpire più forte: ecco cosa hanno deciso, e quale sarà la risposta del colosso asiatico
Oltre alla stretta sui dazi della auto elettriche cinesi adesso c’è un nuovo punto su cui ha deliberato l’Unione Europea. Come risponderà il colosso orientale? È questa la preoccupazione che aleggia nell’aria.
È un periodo rivoluzionario quello a cui stiamo assistendo in quanto molti dei punti cardini su cui l’Unione Europea e se vogliamo della Globalizzazione hanno puntato in tutti questi anni, si stanno via via sgretolandosi con le nuove norme redatte.
Il punto “caldo” relativo all’argomento import-export con la Cina poi sta facendo sussultare i mercati da diversi mesi a questa parte, dopo il tema dazi in merito alle auto elettriche cinesi. Alla fine quando si è collegati in maniera così dipendente gli uni con gli altri si potrebbe verificare il classico effetto Domino.
Se cade uno cadono tutti ed è questa la paura più grande che emerge dall’opinione pubblica, soprattutto dopo la nuova penalizzazione verso il colosso cinese. Come risponderà e soprattutto cosa succederà da adesso in poi?
I Dazi cinesi sulle auto elettriche
Da qualche settimana a questa parte la Cina è sotto i riflettori per quanto riguarda il mercato internazionale delle auto elettriche. Infatti, come da decisione dell’Unione Europea, al colosso orientale sono stati applicati i dazi per l’importazione dei loro veicoli.
Questi aumenti andranno a colpire anche i cittadini i quali vedranno lievitare i prezzi di acquisto delle auto, per questo motivo, sono molte le case automobilistiche che hanno dichiarato che finché avranno la giacenza in magazzino delle auto elettriche cinesi, non applicheranno gli aumenti, questo almeno fino a novembre come hanno rivelato molti.
Nuova tassa sul biodiesel cinese
Oltre ai dazi di cui vi abbiamo parlato, sono stati applicati anche quelli sull’importazione del biodiesel cinese, in quanto dai dati emersi pare che olio esausto per biocarburanti venduto a prezzi inferiori sia in realtà olio di palma. L’introduzione dei dazi anti-dumping porterà un aumento fino al 36,4%.
Come sostiene l’organizzazione ambientalista indipendente Transport & Environment (T&E), questo è solo un primo piccolo passo verso un controllo più approfondito di tutti quei biocarburanti di dubbia provenienza. Queste pratiche scorrette hanno infatti un grosso impatto ambientale che porta alla deforestazione e all’aumento dell’inquinamento. Il dado è stato tirato cosa succederà da adesso in poi resta un mistero. In molti temono ripercussioni dalla Cina, in quanto l’Unione Europea è legata in modo quasi totalitario su alcuni aspetti con il colosso cinese, quindi le paure restano così come la paura che si verifichino crolli sul mercato azionario. Che dire, attendiamo e lo scopriremo.