Entro il 2030 tutti taxi di New York dovranno essere elettrici
Iconici e super riconoscibili i taxi di New York fanno ormai parte dell’arredo cittadino. Queste berline dall’inconfondibile colore giallo, i famosi Yellow Cab, sono in perenne movimento lungo le vie della Grande Mela e in effetti sono la soluzione migliore per gli spostamenti. Sempre presenti per le strade, basta alzare il braccio per chiamarne uno. Se l’insegna è accesa allora la corsa è assicurata.
La Ford Crown Victoria e le altre Chevrolet Caprices, alimentate da un gorgogliante V8 old syle, hanno negli anni ceduto il passo alla più gettonata Toyota Prius e altre station wagon comunque ben spaziose per l’utenza. New York, oggi, è tuttavia fortemente intenzionata ad andare verso una soluzione 100% green, soppiantando entro il 2030 i taxi a motore tradizionale con mezzi elettrici.
L’idea è proprio quella di voler ridurre drasticamente l’inquinamento generato dai mezzi pubblici e privati di trasporto. Eric Leroy Adams, sindaco di New York, ha da poco siglato un accordo con la Commissione Taxi e limousine che sovrintende a tutte le attività legate al trasporto di persone su veicoli individuali, le quali ammontano a circa 80 mila unità in totale. L’obiettivo? Elettrificare gradualmente il parco veicoli dei professionisti del trasporto e renderli anche più inclusivi, adeguandoli alle esigenze delle persone con ridotta capacità motoria.
Obiettivo 100% elettrico nel 2030
Il piano “Green Ride”, così si chiama, prevede una quota del 5% di auto elettriche tra taxi e veicoli VTC (veicolo turistico con conducente) che dovrebbe salire a 15% nel 2025, al 25% nel 2026, al 45% nel 2027, al 65% nel 2028, all’85% nel 2029 e al 100% nel 2030. Una gradualità, questa, che permetterebbe l’adattamento di tutti i mezzi: alla fine del decennio tutti gli Yellow Cab dovrebbero diventare elettrici. Si tratta di un obiettivo certo ambizioso, ma non dimentichiamo che New York, come Los Angeles, sta puntando il tutto e per tutto sull’elettrico, distinguendosi come una delle città più avanzate nel perseguire questa linea. L’esempio sarà seguito anche da qualche città italiana?