Gordon Murray al lavoro su una coppia di SUV elettrici compatti
Stando a quanto riporta il magazine britannico Autocar, il Gordon Murray Group (quello della recente T.33 e non solo per intenderci) starebbe lavorando ad una coppia di SUV elettrici adatti al mercato di massa.
I due nuovi Sport Utility saranno realizzati su di una particolare architettura EV, attualmente in fase di sviluppo presso la Gordon Murray Design (GMD). Mentre la divisione Gordon Murray Automotive (GMA) è al lavoro su un modello ibrido.
Veicoli mainstream, ma “speciali”
I SUV seguiranno gli stessi principi delle supercar di GMA: risparmio di peso, efficienza aerodinamica ed elevata manovrabilità. Murray è rimasto guardingo sui dettagli, dicendo solo che uno dei SUV sarà un quattro posti a trazione anteriore, l’altro un cinque posti a quattro ruote motrici e che ognuno avrà un prezzo accessibile.
Autocar è a conoscenza del fatto che uno dei due modelli sarà marchiato direttamente GMA, mentre il secondo è in fase di sviluppo per un costruttore di cui non si conosce il nome. Murray aveva precedentemente accennato ai piani di diversificazione della propria azienda, descrivendo in dettaglio un enorme piano di espansione quinquennale da 300 milioni di sterline per il Gordon Murray Group.
Aveva rivelato al magazine britannico che la GMD stava lavorando a una “architettura per veicoli elettrici rivoluzionaria, leggera e ultra efficiente” che sarebbe stata alla base di “un piccolo SUV da cui sarebbe derivato un furgone compatto”.
Murray ha descritto questo pianale EV sotto i quattro metri come una “piccola auto pratica, piuttosto che una piccola city car”. Pertanto, a seconda dei volumi in cui verrà realizzata e in base alle tempistiche rispetto al suo lancio, potrebbe effettivamente fungere da rivale per la nuova famiglia di veicoli elettrici urbani in arrivo da Cupra, Skoda e Volkswagen.
Entrambi i SUV saranno costruiti secondo il metodo di produzione iStream di Murray, per cui la batteria costituisce parte integrante della scocca del veicolo e il peso è ridotto al minimo al fine di massimizzare l’efficienza e la convenienza.
GMD afferma che una linea di produzione iStream può produrre più varianti sulla stessa piattaforma, richiede l’80% in meno di investimenti rispetto a un impianto tradizionale, produce veicoli con un’impronta di CO2 inferiore del 40% e riduce drasticamente il peso del veicolo.