Guerra Russia-Ucraina mette a rischio l’approvvigionamento coreano
La guerra Russia-Ucraina fa tremare anche la Corea del Sud. La terribile crisi di quei territori potrebbe minacciare le catene di approvvigionamento locali.
Ad esempio, i prezzi di due minerali essenziali come nichel e alluminio hanno raggiunto il loro massimo storico da oltre un decennio a questa parte. L’eventuale embargo da parte degli Stati Uniti contro la Russia, terzo produttore globale di queste due materie prime, farebbe ulteriormente salire determinati costi.
Guerra Russia-Ucraina, i rischi per la Corea del Sud
Secondo quanto riportato da The Korea Herald, un funzionario del settore ha sottolineato quanto la guerra Russia-Ucraina possa non solo far lievitare i prezzi delle materie prime: “Una crisi del genere può bloccare importazioni e forniture di materiali importanti. Se la situazione dovesse peggiorare, la produzione di batterie potrebbe fermarsi e creare una crisi dovuta alla carenza di chip per automobili”.
I semiconduttori potrebbero essere alle prese con forti danni collaterali anche in seguito alla crisi dell’Ucraina. Questo paese è tra i più grandi produttori di gas rari come neon, argon, xeno e krypton. Anche in questo caso, il rischio deriva da un’eventuale escalation dei prezzi di listino, con seri problemi per le rispettive catene di approvvigionamento.
Un discorso analogo riguarda il petrolio, che ora costa 96 dollari al barile. Un record per gli ultimi sette anni, che potrebbe vedere una salita fino a 150 dollari. L’analista di Yuanta Securities Hwang Kyo-Won ricorda che “la Russia detiene il 12,6% e il 16,6% della produzione di petrolio e gas naturale a livello globale”.
Inoltre, non ci si può dimenticare dell’impatto della guerra Russia-Ucraina sulle case automobilistiche coreane. Il Gruppo Hyundai possiede uno stabilimento produttivo in Russia, a San Pietroburgo, responsabile di ben 230 mila auto prodotte ogni anno. Da quelle parti, crea modelli come Tucson, Palisade e Kia Sportage. Ogni piano di produzione di massa potrebbe essere cancellato, con introiti in netta diminuzione.
Anche SsangYong Motor ha ostentato preoccupazione per i rischi inerenti alla catena di approvvigionamento. L’azienda riceve alluminio dall’Ucraina e pezzi di ricambio dalla Slovacchia. Una chiusura dei confini potrebbe ripercuotersi in maniera veemente sull’assemblaggio di nuovi veicoli. Le aziende di ricambi auto sono a loro volta in stato di fibrillazione. Ad esempio, la filiale europea di Hankook Tire, con una sede ucraina, ha chiesto ai dipendenti coreani di lasciare il Paese.
Già nel 2014, con l’invasione e l’annessione della penisola di Crimea dall’Ucraina alla Russia, l’economia coreana ha subito un forte impatto dalle sanzioni inflitte alla Russia stessa. L’anno successivo, la Corea del Sud ha fatto segnare un calo del 62% delle esportazioni di auto, unito a un 55% e a un 56% di riduzione di esportazioni di televisori e pneumatici.