I cinque SUV più brutti mai arrivati nelle concessionarie
Da qualche anno sono la tipologia di auto più vendute. Hanno fatto sparire quasi completamente le monovolume, riducendo allo stesso tempo notevolmente la quota di mercato delle station wagon. I SUV sono la moda del momento. E il loro stile è sicuramente importante, visto che è proprio questo l’aspetto principale che porta a preferire una vettura piuttosto che un’altra. Ma non si può dire che tutti veicoli a ruote alte siano dei mirabili esempi di design armonioso. Ecco cinque dei SUV più brutti mai prodotti dal mercato.
Subaru B9 Tribeca (2006-2007)
Con quella strana griglia anteriore della B9 Tribeca, Subaru voleva richiamare la tradizione dell’aviazione giapponese. Probabilmente non era l’eredità dei kamikaze a voler essere celebrata, fatto sta che quel frontale fu un suicidio commerciale anche per il SUV. Solamente un anno dopo il lancio Subaru portò il restyling, adattando un frontale con canoni più occidentali, tuttavia senza mai ottenere grandi consensi tra la clientela.
Jeep Compass (2006-2011)
Se le auto potessero piangere, questo è quello che si penserebbe guardando la prima Jeep Compass. A differenza degli altri modelli del marchio americano, che sembrano proclamare la loro forza solo guardandoli, la Compass sembrava chiedere di non picchiarla troppo forte. Se l’aspetto era brutto, non era meglio da guidare: aveva interni di plastica scadente, un motore rumoroso e un telaio da rivedere. Nel 2011, entrata in orbita Fiat, arrivò un restyling che ne migliorò l’aspetto ma non la sua qualità.
BMW X6 (2008-2014)
Probabilmente faremo arrabbiare molti lettori, ma la BMW X6, in particolare la prima generazione, proprio non riusciamo a comprenderla. Più che combinare la praticità di un SUV con le linee affascinanti di una coupé, riusciva a unire la scomodità (in particolare nei posti posteriori) con la cafonaggine. Oltre 2 tonnellate di auto per portare a spasso un paio di adulti e forse due bambini. Ulteriore demerito: aver lanciato la moda di questi SUV con il tetto spiovente.
Ssangyong Rodius (2004-2013)
Prima ancora che eistessero i SUV-coupé, la Ssangyong Rodius si sentiva tale nello spirito, Anche se poi, senza un motivo apparente appoggiò sul montante C spiovente un ulteriore volume che appare assolutamente posticcio. L’obiettivo dichiarato era di ricordare uno yacht di lusso, ma Tog Gear Magazine descrisse la Rodius come “una macchina presa a bottigliate in una rissa in un pub e riassemblata da un cieco”. Una definizione che calza alla perfezione.
Pontiac Aztek (2001-2005)
Chi ha visto la serie Breaking Bad riconoscerà la Pontiac Aztek, l’auto guidata dal protagonista Walter White. In effetti sembra disegnata sotto l’effetto delle sostanze prodotte di “Heisenberg”: linee goffe, proporzioni casuali, fari deformi, ruote sottodimensionate. Talmente brutta da fare il giro e diventare bellissima. Peccato, perché in realtà si trattava di un’ottima auto. Aveva infatti interni spaziosi, accessori eleganti ed era anche piacevole da guidare.