I rumori del traffico aumentano il rischio di infarti e ictus
Si sa, il rumore del traffico è fastidioso: un clacson, i freni che stridono o un rombo del motore son tutti suoni che non danno piacere a chi li ascolta. Questo in particolare per le persone che abitano in città molto trafficate o vicino alle strade di grande scorrimento. Ma i rumori non sono solo fastidiosi. Possono essere anche pericolosi per la salute. E, secondo un recente studio, causare infarti e ictus.
I ricercatori della Robert Wood Johnson Medical School hanno infatti pubblicato uno studio sulle connessione tra i rumori dovuti ai trasporti e le malattie cardiache e cardiovascolari nei residenti del New Jersey. Come spiegato da Streetblog NYC, i rumori del traffico contribuiscono a infarti, ictus, danni cardiovascolari e, in generale, una maggiore incidenza delle malattie cardiache.
Occhio ai rumori
Lo studio sull’inquinamento rumoroso ha analizzato i dati di 16.000 abitanti del New Jersey che sono stati ricoverati in ospedale per un infarto nel 2018. I ricercatori hanno scoperto che “la quantità di infarti era del 72% superiore nelle zone con molti rumori provenienti dai trasporti”. Questi includono sia i rumori del traffico stradale che aereo. Inoltre lo studio ha collegato direttamente il 5% delle ospedalizzazioni a un “elevato rumore dei trasporti”. I ricercatori hanno definito le zone molto rumorose come “quelle che subiscono una media superiore ai 65 decibel – il livello di una conversazione ad alta voce – durante il giorno”.
Lo studio ha anche confrontato la quantità di infarti degli abitanti di zone rumorose con quelle dei vicini di quartieri più tranquilli. Ha scoperto che “la gente che vive in zone rumorose ha 3.336 infarti ogni 100.000 abitanti”, mentre chi vive in zone con meno traffico “1.938 infarti ogni 100.000 abitanti”. E aggiunge che il rumore dei trasporti “ha scatenato circa un infarto su 20 nel New Jersey”.
Il recente studio statunitense conferma altri lavori simili condotti in Europa che hanno dato risultati similati. “Quando la gente parla di inquinamento si riferisce di solito al particolato nell’aria o nell’acqua, ma ci sono anche altre forme di inquinamento e quello rumoroso è una di queste”, spiega Abel Moreyra, autore principale dello studio. “Noi cardiologi – continua Moreyra – siamo abituati a pensare a molti fattori di rischio tradizionali, come il fumo, l’ipertensione o il diabete. Questo e altri studi suggeriscono che forse dovremmo cominciare a considerare anche all’inquinamento rumoroso e dell’aria come ulteriore rischio per malattie cardiovascolari”.
Le soluzioni
Il dottor Moreyra suggerisce alcune possibili soluzioni per ridurre l’inquinamento rumoroso dovuto ai trasporti e i conseguenti infarti, ictus e altri problemi cardiaci. Tra questi troviamo “un migliore isolamento acustico egli edifici, pneumatici a bassa rumorosità per i veicoli, inasprimento della regolamentazione sui rumori e infrastrutture come pannelli fono assorbenti”.
Anche i veicoli elettrici potrebbero aiutare a risolvere o migliorare il problema dell’inquinamento rumoroso. La mobilità elettrica non solo abbasserebbe le emissioni di particolato nell’aria, ma anche i livelli acustici del traffico, visto che i motori elettrici sono molto più silenziosi di quelli tradizionali.