Il 69% degli automobilisti è contrario ai sistemi di abbonamento
Pensate di dover pagare, ogni mese, una quota per poter utilizzare il sistema di infotainment della vostra auto. E un’altra quota per avere i sedili riscaldati. La vostra vettura è dotata sia del sistema di infotainment che dei sedili riscaldati, ma se non si paga l’abbonamento possono essere disattivati da remoto. È la direzione in cui sta andando l’industria automobilistica che, alla ricerca di nuove fonti di guadagno, cerca di emulare il settore tecnologico mettendo a disposizione alcune funzionalità solo in cambio di un abbonamento. C’è anche un marchio che prevedere proprio un abbonamento tra i modi per guidare le sue auto.
La cosa non sembra far felici i clienti di auto nuove, ma neanche i concessionari, che faticano a spiegare ai clienti che un determinato sistema è già a bordo dell’auto ma per utilizzarlo va pagato in abbonamento. La percezione è confermata da un recente sondaggio che ha rilevato come oltre due terzi dei clienti di auto nuove si oppongono agli abbonamenti per le funzionalità di bordo, preferendo la strada vecchia: pago tutto e subito.
Il sondaggio è stato condotto da Autolist che ha intervistato 1.200 americani che attualmente stanno cercando un’auto nuova. Ben il 69% degli intervistati ha affermato che non vorrebbe pagare commissioni ricorrenti. E se il 12% si dichiara insicuro e un altro 12% non ha preferenze in merito al pagamento delle funzionalità, solo il 7% dei potenziali clienti di auto nuove si dice felice di poter pagare con un abbonamento.
Va bene tra i giovani
I più tolleranti verso questo sistema di abbonamenti sono i clienti più giovani, già abituati a pagare diversi servizi versando una quota mensile. Autolist ha scoperto che la tolleranza agli abbonamenti diminuisce con l’aumentare dell’età, quindi più l’acquirente è anziano e meno sarà propenso a sottoscrivere un abbonamento.
Al contrario un abbonamento in più sembra innocuo per un appartenente alla Generazione Z, come spiega il CEO di Autolist Corey Lydstone: “Gli acquirenti più giovani sono cresciuti in un’epoca in cui ti abboni a tutto: musica, giochi, intrattenimento, vestiti e scarpe, pasti, ecc. Quindi il concetto di pagare un canone mensile per una funzione su un’auto è molto meno estraneo a loro di quanto non lo sia per un automobilista più grande”.
Non mi abbono alle prestazioni
I cosiddetti Zoomer sono cresciuti nella cultura della gig economy, dominata da aziende che affittano perennemente l’accesso ai servizi digitali. Ciò potrebbe spiegare perché gli intervistati al sondaggio hanno avuto opinioni diverse riguardo agli abbonamenti a opzioni hardware e prestazionali del veicolo rispetto a quanto dimostrato per gli abbonamenti a software e infotainment.
Quindi è molto più probabile che gli acquirenti accettino di pagare una tariffa mensile per funzionalità di intrattenimento o aggiornamenti del sistema operativo piuttosto che per qualsiasi cosa legata alle capacità fisiche dell’auto. I dati dicono che il 70% degli acquirenti chiede di pagare in anticipo per hardware come sedili riscaldati o fari adattivi, mentre il 69% desidera che le prestazioni dell’auto vengano acquistate una volta per tutte e non che siano accessibili solo dopo aver pagato una tariffa mensile o annuale.
Al contrario, solo il 44% dei clienti americani ritiene che l’intrattenimento di bordo, come l’audio in streamingo o le funzionalità wi-fi, debba essere incluso nel costo iniziale. Evidentemente gli utenti sono già abituati a pagare un abbonamento per i servizi di streaming audio e video e non ritengono strano farlo anche per quelli dell’auto.