Il diesel sta morendo, evviva la prima Golf GTD
Quando un amore finisce, si sa, è molto dura andare avanti ed è proprio quello che sta succedendo tra l’Europa e i motori diesel. L’idillio si è incrinato con l’arrivo di sempre più auto elettriche e motori benzina piccoli e molto efficienti. In più, essendo meno raffinati e meno costosi, per le case automobilistiche è più semplice adattarsi alle sempre più rigide normative sulle emissioni.
Ma facciamo un passo indietro. Torniamo a 40 anni fa circa, dove sia l’Europa che gli Stati Uniti, che si stavano pian piano riprendendo dalle varie crisi del gas, erano super entusiasti dell’alternativa diesel. Riuscendo anche, attorno agli anni ’70, a dimostrare che non era un carburante esclusivo per i veicoli considerati da lavoro, ma anche per le auto di lusso. Arrivando così nel 1982 con la Volkswagen che realizzò la “gemella” della Golf GTI, diesel.
Le caratteristiche che differenziano le due “gemelle” sono la griglia, nella GTD era argentata mentre nella GTI era rossa. Condividevano però lo spoiler anteriore, la cornice scura del lunotto posteriore, le ruote larghe e ovviamente l’immancabile cambio a sfera. Ma la differenza che così a prima occhiata non si notava era ovviamente sotto al cofano. Se si guardava bene l’interno però era chiarissima: con la scritta “Turbo Diesel” sul volante la Golf GTD era orgogliosissima di gridarlo al mondo intero.
Pur non avendo delle prestazioni eccelse, la Golf Diesel aveva già tanti che la apprezzavano. Aveva bisogno infatti di una ventina di secondi per raggiungere i 100 km/h con i suoi 54 CV. Ma grazie all’aggiunta del turbocompressore arrivava a 70 CV, rendendola un po’ più scattante pur rimanendo comunque ancora lontana dalle velocità a accelerazioni della GTI (112 CV). Grazie alle varie evoluzioni dei motori diesel il divario è man mano diminuito, ma il suo punto di forza rimaneva comunque sempre quello di consumare il 60% in meno di carburante.
Per quanto le motorizzazioni diesel stiano pian piano andando tutte in pensione forzata, vecchie Golf GTD in circolazione ce ne sono ancora e alcune di loro sono in condizioni più che buone. Una di queste si trova proprio nel “Bel Paese”. È di colore Helios Blue e ha la configurazione quad-light, con ruote in acciaio da 13 pollici. L’interno è in tweed argento e nero, praticamente immacolato, è c’è anche una radio Pioneer dell’epoca, ottima per aiutare a non sentire il sound primordiale del motore diesel da 1,6 litri.
Chissà se tra cinquanta o sessant’anni, in mezzo a tanti motori elettrici – o forse a idrogeno?! O forse auto volanti?! – guarderemo anche questi nuovi veicoli come vecchi e vetusti quando invece oggi sono la novità, l’innovazione e il progresso? Intanto, però, tornando al qui e ora, se volessimo sfrecciare al volante di una Volkswagen Golf GTD del 1982 la possiamo trovare qui all’asta.