Il GP in Thailandia a rischio cancellazione causa pandemia
Potrebbe subire ancora delle modifiche il calendario della MotoGP 2021. La pandemia è tutt’altro che terminata e ovviamente costringe alcuni organizzatori a delle decisioni anche drastiche, spesso dietro la pressioni dei rispettivi governi che giustamente devono prima provvedere alla salute delle persone.
Pare infatti che proprio il governo thailandese stia valutando di posticipare il round di Buriram del Campionato del Mondo MotoGP, per il secondo anno consecutivo. L’evento MotoGP è attualmente previsto per il 15-17 ottobre, in coincidenza con un piano nazionale che ha l’intento di riaprire alcune parti del Paese ai turisti stranieri vaccinati (e quindi senza l’obbligo di quarantena).
Tuttavia la Thailandia sta attualmente registrando un numero record di casi di Covid 19 e le conseguenti restrizioni che, insieme a un programma di vaccinazione lento, hanno messo in dubbio la riapertura di ottobre.
Il giornale locale Thai Rath riferisce che il Ministero del Turismo e dello Sport thailandese stia valutando di posticipare il Gran Premio al 2022. Dopo essere entrato nel calendario MotoGP nel 2018, il round thailandese 2019 ha visto la più alta presenza di spettatori della stagione con 226.655 fan del weekend, per un totale di 3,45 miliardi di baht (95 milioni di euro) di incassi. Il round dello scorso anno, come tutti gli eventi extraeuropei, è stato annullato.
Alternative possibili?
Se Buriram dovesse ritirarsi dal calendario 2021, metterà in dubbio anche il vicino evento malese di Sepang, che si terrà il fine settimana successivo, dal momento che non avrebbe senso economico per la MotoGP volare in Asia per un solo weekend di gara.
L’altra possibilità, in caso di rinvio della Thailandia, è che Sepang possa ospitare un doppio appuntamento (come già succede in Austria). La MotoGP potrebbe seguire un piano proposto per il test pre-stagionale di Sepang (cancellato), in base al quale l’intero paddock rimarrebbe negli hotel vicino all’aeroporto internazionale di Kuala Lumpur e gli sarà permesso di viaggiare solo avanti e indietro verso il vicino circuito.
Ma si tratta solo di ipotesi, dato che pure la Malesia sta vivendo problemi simili a quelli della Thailandia. In caso di perdita di Buriram e Sepang, è probabile che la MotoGP cercherà di mantenere lo stesso numero di eventi aggiungendo altre gare ai restanti round europei o, come nel caso di Portimao, tornando a visitare i circuiti utilizzati all’inizio della stagione.