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In alcuni paesi si può essere pagati per ricaricare l’auto elettrica

Non pagare il carburante potrebbe essere il sogno di molti, soprattutto in un contesto di inflazione crescente. Alcuni cittadini europei, però, stanno conseguendo un beneficio ancora maggiore: non solo carburante gratis, ma un compenso per in denaro per ricaricare le loro auto elettriche.

Un proprietario danese di una Tesla Model 3, per esempio, ha ricevuto poco più di 15 euro per estrarre elettroni dalla rete dopo aver tenuto il veicolo collegato per circa 6 ore. A seconda del prezzo orario dinamico e di altri incentivi di rete, l’importo dato ai proprietari di veicoli elettrici che ricaricano a casa può variare e, pertanto, la cifra di cui sopra potrebbe essere rivista in aumento o in diminuzione. Ma per quale motivo sono previsti questi incentivi?

La ragione è che in alcuni Paesi europei l’elettricità sta diventando sempre più difficile da immagazzinare in modo conveniente e quando l’offerta supera la domanda, il prezzo dell’elettricità può addirittura diventare negativo perché negoziato ogni ora sul mercato spot. In questo modo, i produttori di elettricità finiscono per pagare gli acquirenti (per esempio, i fornitori di energia al dettaglio) per scaricare la loro produzione che non può essere immagazzinata per un uso successivo.

Le fonti di energia rinnovabili sono le principali responsabili di questo tipo di discrepanze nella rete: l’energia solare ed eolica, per esempio, può avere una produzione superiore a quella decisa dagli operatori di mercato e quando l’offerta supera la domanda, è necessario trovare una soluzione per il consumo di elettricità.

In genere, i grandi operatori industriali possono contribuire acquistando energia a basso costo o aumentando i propri consumi. Tuttavia, in alcuni Paesi europei i clienti al dettaglio hanno contratti dinamici e, in quanto tali, possono finire con l’essere pagati per il consumo di energia durante intervalli specifici.

Come avvenuto in Danimarca, dunque, i clienti potrebbero potenzialmente ricevere denaro sul proprio conto bancario o utilizzare questi importi come sconti sulle future bollette mensili, quando il prezzo dell’elettricità può essere più alto. È una situazione vantaggiosa per tutti, perché elimina l’effetto “distruzione del valore“, che può scoraggiare gli investitori dall’investire più denaro nella produzione di energia quando non vedono profitti. Quando un maggior numero di proprietari di veicoli elettrici partecipa al bilanciamento della domanda e dell’offerta di energia elettrica, tutto si può dunque riequilibrare e, alla fine, le perdite monetarie temporanee subite dai produttori di elettricità possono essere compensate.