In arrivo la nuova normativa Euro 7 sulle emissioni dei veicoli
Sembra proprio che sia in dirittura d’arrivo la fumata bianca per nuove e più stringenti normative riguardanti le emissioni dei veicoli in Europa. Infatti, dopo ripetuti rinvii, la Commissione Europea dovrebbe approvare entro la fine di ottobre la regolamentazione sui nuovi standard Euro 7 sulle emissioni dei gas di scarico.
Il provvedimento limiterà ulteriormente le emissioni di inquinanti nocivi derivanti da auto e camion a benzina e diesel, sostituendo lo standard Euro 6, in vigore dal 2014. È facile immaginare che l’Euro 7 stabilirà i parametri di riferimento per l’ultima generazione di motori a combustione in Europa, visto che l’UE ha stabilito di consentire solo la vendita di veicoli a messioni zero a partire dal 2035.
Le nuove norme dovevano essere approvate inizialmente nel quarto trimestre del 2021, poi lo scorso 5 aprile e in seguito il 20 luglio. Il rinvio più recente ha spostato la discussione dal 12 al 26 ottobre “o prima”, ha affermato martedì la CE.
In seguito all’approvazione delle nuove regole da parte della Commissione Europea, un processo di “codecisione” stabilirà la forma finale e il processo di attuazione della legge. “È probabile che le nuove normative non entrino in vigore prima del 2025, ma potenzialmente anche un anno o due dopo”, è quanto è emerso a un incontro dell’Association for Emission Control by Catalyst a Bruxelles lo scorso mese.
Un lungo processo
I funzionari della Commissione Europea hanno sottolineato che i continui ritardi nell’adozione dell’Euro 7 sono dovuti a una serie di fattori: la complessità nella creazione di regole per le autovetture, motocicli e veicoli commerciali allo stesso tempo; la necessità di riconoscere le priorità di tutte le parti interessate; le regole Fit for 55, che richiedono emissioni zero entro il 2035, cosa non prevista quando è iniziato il processo per la definizione dell’Euro 7.
Tali ritardi sollevano la questione, per alcune Case automobilistiche, del perché queste normative siano necessarie: saranno infatti costose e lunghe in termini di progettazione, di test e di implementazione. Inoltre, fanno notare, i marchi europei si stanno affrettando a elettrificare le loro gamme ben prima della scadenza del 2035.
“Non siamo troppo convinti dei vantaggi dell’Euro 7”, ha affermato Paul Greening, direttore Emissions & Fuels dell’European Automobile Manufacturers Association (ACEA), all’evento di Bruxelles. In uno scenario probabile, le normative Euro 7 interesserebbero una singola generazione di modelli a partire dal 2026 circa, ma entro il 2035 solo una piccola percentuale di auto nuove sarebbe ancora venduta con motori benzina o diesel.
Tanto più che molti costruttori hanno annunciato piani per lanciare solo veicoli a emissioni zero entro il 2030 e, di conseguenza, un grande investimento nell’Euro 7 “non ha senso”, ha detto Greening a Bruxelles in risposta a una domanda. “L’investimento nell’Euro 7 avrebbe un breve ritorno”, ha affermato.
Questione di salute
Panagiota Dilara, team leader per le emissioni dei veicoli alla Commissione Europea, ha sostenuto che l’Euro 7 riguarda molto più delle semplici emissioni delle autovetture: “Include i veicoli commerciali, che difficilmente saranno elettrici entro il 2035 – ma anche le emissioni non relative al carburante come le polveri dei freni e le particelle di pneumatici”.
Secondo i promotori dell’Euro 7, i vantaggi della riduzione degli inquinanti avrebbero impatti più a lungo termine, con molte delle auto e dei camion a combustione venduti fino alla metà degli anni ‘30 che probabilmente saranno ancora in circolazione anche negli anni ‘40. Se questi saranno molto meno inquinanti di veicoli che soddisfano gli attuali standard Euro 6, ciò si tradurrebbe in migliaia di vite salvate.
L’European Enviromental Agency afferma che, nel 2019, oltre 300.000 morti nell’Unione Europea sono attribuibili all’inquinamento atmosferico. Questo punto è stato sostenuto da Francois Wakenhut, capo dell’unità Clean Air and Urban Policy della Commissione Europea: “Dobbiamo migliorare le prestazioni generali in tutti i settori che concorrono al livello di emissioni e certamente il trasporto su strada ne fa parte”.