In Brasile le auto a canna da zucchero minacciano le elettriche
In Brasile c’è un carburante che da tempo sta ottenendo un successo ben superiore a quello del segmento – pur in crescita – dei veicoli elettrici: è quello dell’etanolo, tanto che le auto brasiliane a “carburante flessibile”, che possono funzionare con un mix di etanolo e benzina, sono da tempo i veicoli più popolari sul mercato. Tuttavia, sottolinea un recente approfondimento di Bloomberg, la presenza di queste “auto a canna da zucchero” stanno minacciando l’adozione di auto completamente elettriche nel Paese sudamericano. Come mai?
Sempre secondo il media americano, il successo delle auto a etanolo non è esclusivamente legato a una preferenza dei consumatori: questi veicoli sono infatti fortemente connessi all’industria brasiliana dello zucchero, che esercita grande potere e influenza. Il Brasile è di fatti il più grande produttore di canna da zucchero al mondo e dagli anni ’80 ha trovato un’ulteriore nicchia di mercato nelle auto alimentate a etanolo puro importate dalla Fiat, che erano più economiche di quelle a benzina e rendevano il Brasile meno soggetto alla carenza di petrolio.
Tuttavia, la vera accelerazione nei confronti dell’adozione dell’etanolo la si ebbe quando, nel 2003, Volkswagen decise di introdurre la Gol Flex, auto a carburante flessibile che funzionano con una miscela di etanolo e gas. Il successo fu tale che le auto appartenenti a questo segmento detronizzarono rapidamente i veicoli a gas puro sul mercato, con un business sempre più fiorente, tanto che a giugno 2023 le auto flex-fuel rappresentano l’84,5% del totale delle vendite di auto del Paese.
Fin qui, niente di male (anzi, una gioia per l’ambiente, considerato che l’esplosione del segmento ha contribuito a ridurre le emissioni nocive). Oggi, però, le auto a carburante flessibile stanno ostacolando i veicoli elettrici e minacciano di mettere il Brasile ancora più indietro rispetto al resto del mondo in questo comparto. Nonostante i veicoli elettrici abbiano emissioni pari a circa la metà (8 o 9 tonnellate di CO2) di quelle delle auto a canna da zucchero, il governo brasiliano sembra non voler permettere il successo dei veicoli elettrici, probabilmente al fine di non contrastare gli interessi commerciali già consolidati nel settore.
Non aiuta nemmeno il fatto che in Brasile i veicoli elettrici costino il doppio di quelli alimentati a etanolo…