Con una modernissima EV di Italdesign Giugiaro rende omaggio un’auto del 1973
Con un nome piuttosto bizzarro è stato presentato da Italdesign il suo primo veicolo elettrico. Come si chiama? Asso di Picche in Movimento. Sì, proprio così, perché celebra il cinquantesimo anniversario di Asso di Picche – un concept Audi. Progettata direttamente da Giorgetto Giugiaro, il fondatore dell’azienda Italdesign, pare che sia una moderna reinterpretazione dell’auto da lui stesso disegnata nel 1973, “semplicemente” plasmata da concetti di sicurezza ed elettrificazione.
Guardando le immagini si nota immediatamente la somiglianza nel profilo con l’Audi 80, che ai tempi era ritenuta “futuristica”, mentre il tetto è stato riprogettato da zero così da filtrare totalmente i raggi ultravioletti, oltre che rinforzato per migliorarne la rigidità torsionale. Il corpo dell’auto, invece, è stato realizzato completamente in alluminio. Per ridurre ancor di più il peso totale dell’auto infine sono stati utilizzati finestrini in policarbonato.
Una particolarità si trova nei gruppi ottici anteriori, perché vi è rappresentato il nuovo logo dell’azienda di Moncalieri, una “D”, costantemente illuminato durante la marcia diurna.
Un’altra connessione al concetto originale lo troviamo sull’anteriore, nella presa d’aria che riimmaginata è stata utilizzata come porta di ricarica del corpo batterie. Per quanto riguarda la trasmissione o altre specifiche tecniche non si sa molto, se non la lunghezza totale dell’auto che è 4,66 metri, alta 1,23 metri e larga 1,95 m – per rendere meglio l’idea pensiamo all’ingombro di una BMW Z4.
Ovviamente nella modernizzazione non potevano mancare gli interni. Hanno infatti un design minimalista che punta ad essere piacevole e rilassante per i due passeggeri che viaggiano nella parte anteriore, grazie anche a due sedili molto avvolgenti. Il volante ha una forma squadrata ed è stato posizionato abbastanza in basso così che ci sia più spazio e che aumenti la visibilità del guidatore. Le porte sono a doppia cerniera, così da facilitare l’apertura dello sportello stesso quando si ha poco spazio, mentre il bagagliaio – che a prima occhiata sembra non troppo grande – pare possa contenere fino a due valigie di medie dimensioni.
Un grande riferimento all’auto originale vi è nel cruscotto dal design cilindrico ma che al contrario della prima ha uno schermo infotainment “ultrasottile” che può addirittura ruotare quando il passeggero anteriore preferisce che sia meno visibile.
Italdesign dichiara che l’abitacolo è “volutamente sobrio, non ovvio e invadente”, una filosofia che abbiamo “già visto” in altri progetti realizzati dall’azienda stessa. Dal 1968 ad oggi Italdesign ha disegnato innumerevoli auto di produzione così come concept car, tra cui la mitica Lancia Delta, l’Alfa Romeo Brera, la BMW M1 e la recente Maserati MC12.