La crisi dei chip non è finita, anzi…
Forse è ancora troppo presto per cantare vittoria e la crisi dei chip potrebbe essere tutt’altro che finita. Se infatti, dopo tre anni difficili, sembra in questo momento che la produzione di chip stia tornando alla normalità, portando l’attesa per le auto nuove a livelli vicini al periodo pre-2020, una delle aziende leader della produzione di chip avverte che una nuova crisi dei semiconduttori sarebbe proprio dietro l’angolo.
La dichiarazione di Synaptics fa venire i brividi alle Case automobilistiche, annunciando che la carenza di chip potrebbe tornare, cogliendo ancora una volta il mondo impreparato. Attualmente Synaptics produce chip per un ampia gamma di applicazioni, nonché parti utilizzate nei sistemi di riconoscimento vocale e nei display delle auto.
Pochi chip economici
L’amministratore delegato dell’azienda, Michael Hurlston, afferma che il mercato è stato “duro” ultimamente, aggiungendo che l’instabilità è ciò che sta causando incertezza sul mercato, in particolare a breve termine. Per questo motivo, secondo Hurlston, è ancora troppo preso per celebrare la fine della crisi dei chip. Al contrario ci sarebbero ottime possibilità che una nuova ondata colpisca prima di quanto si possa immaginare.
Il CEO afferma che l’industria non ha affrontato il problema principale della carenza dei chip, cioè la ridotta capacità produttiva per i semiconduttori a basso costo ancora molto comuni. La maggior parte delle aziende, in particolare quelle che stanno investendo in nuove fabbriche, punta tutto su elementi di nuova generazione che dovrebbero alimentare una tecnologia più intelligente. Ciò significa che i comuni sistemi ancora in uso attualmente continuerebbero a patire una cronica carenza.
Il settore automobilistico è uno di quelli ancora alle prese con problemi di approvvigionamento. Mentre per quanto riguarda i PC la produzione si è già allineata con la domanda, le Case automobilistiche continuano a riscontrare problemi. Ciò avviene non solo per il trend segnalato dal Hurlston, ma anche a causa della combinazione tra una richiesta solida di vetture e un numero crescente di chip utilizzati nelle auto di nuova generazione. Più i veicoli diventano intelligenti, maggiore è il numero di chip di cui hanno bisogno, quindi a lungo termine i produttori di chip dovrebbero registrare una domanda crescente da parte dell’industria automobilistica.
I più grandi nomi del mondo automobilistico avevano già avvertiro che la crisi dei semiconduttori sarebbe continuata anche nel corso del 2023. Se le previsioni di Hurlston dovessero tradursi in realtà, l’impatto sul settore automobilistico potrebbe essere enorme: i produttori di chip potrebbero faticare nuovamente a soddisfare le richieste, portando a ulteriori interruzioni nella catena di approvvigionamento.