La De Tomaso P900 sarà un’hypercar sostenibile per la pista
De Tomaso ha tolto ufficialmente i veli all’hypercar P900. Il design è chiaramente derivato dalla P72 ma la nuova sezione posteriore presenta una presa d’aria sul tetto, una pinna stabilizzatrice e un’enorme ala per creare quella particolare “aura” da auto da corsa. Alimentando così le voci che vedrebbero la De Tomaso pronta ad entrare nelle gare endurance con la propria vettura di classe LMH.
Track-day di alto livello
L’azienda ha affermato che la P900 è rivolta agli appassionati di pista, in contrasto con la P72 che è stata progettata come vettura gran turismo. La società ha anche dichiarato che il V12 della P900, un’unità da 6,2 litri da 888 CV, ha un design unico. Sarà inoltre disponibile un V10 sviluppato dall’ex fornitore di propulsori di Formula 1 Judd.
Per quanto riguarda il potenziale da corsa, De Tomaso ha asserito che l’obiettivo del progetto è quello di evidenziare l’uso di carburanti sintetici a emissioni zero che un certo numero di aziende, inclusi giganti petroliferi come Aramco, stanno esplorando. Le potenziali fonti di tali carburanti includono la biomassa o la nuova tecnologia che cattura il carbonio, come quella che Porsche sta sviluppando nel suo impianto pilota a Punta Arenas, in Cile.
De Tomaso prevede di costruire solo 18 esemplari della P900, ciascuno al prezzo di 3 milioni di dollari. L’auto sarà rivelata la prossima estate e la produzione dovrebbe iniziare nel 2024. Ora però l’obiettivo principale è la P72, prevista per il 2023 e progettata per essere costruita in una serie di 72 unità in uno stabilimento gestito congiuntamente da De Tomaso e dalla società di ingegneria tedesca Capricorn Group, che si trova al Nürburgring.
Capricorn, che ha anche contribuito a sviluppare la monoscocca in fibra di carbonio alla base della P72, e presumibilmente della P900, è la stessa azienda che ha aiutato Porsche con la sua auto da corsa 919 Hybrid LMP1.