La guerra in Ucraina potrebbe avvantaggiare le Case cinesi in Russia
Le case automobilistiche europee hanno di fatto interrotto ogni tipo di rapporto con la Russia dopo l’invasione dell’Ucraina. Nella nuova geografia dell’industria dell’auto a trarre vantaggio potrebbe essere la Cina.
Volkswagen, BMW, Hyundai e Toyota sono tra le case automobilistiche che hanno interrotto la produzione nei loro stabilimenti russi dopo che i governi occidentali hanno imposto sanzioni al paese. Altri, tra cui Porsche e Bentley, hanno smesso di esportare in Russia. Le case automobilistiche cinesi che operano in quel Paese hanno taciuto sul fatto che continueranno a fare affari.
La situazione attuale
Come riporta Automotive News Europe, il mercato russo è diventato importante per i marchi cinesi tra cui Great Wall, insieme a Chery e Geely, principalmente per la vendita di SUV. Le esportazioni di veicoli dalla Cina alla Russia sono triplicate a 122.800 nel 2021 dalle 42.700 nel 2020.
Great Wall costruisce veicoli in Russia in uno stabilimento nello stato di Tula, vicino a Mosca, mentre Geely ha una fabbrica nella Bielorussia. Chery è in trattative per uno stabilimento locale per assemblare automobili, secondo quanto riportato l’anno scorso dalla società di analisi del settore locale Autostat.
A febbraio, Haval e Chery erano rispettivamente il 10° e l’11° marchio più venduto, secondo i dati dell’Association of European Businesses (AEB) con sede a Mosca. Geely era 13°, mentre il marchio Chery Exceed di Chery era al numero 19 davanti a Lexus di Toyota. Il SUV compatto Haval Jolion è stato il sedicesimo modello più venduto del paese.
AvtoVAZ, di proprietà di Renault, guida il mercato con il suo marchio Lada prodotto localmente, e a febbraio deteneva una quota di mercato del 24%, secondo i dati AEB. Kia era seconda con una quota del 13,8%.