La pelle vegana non salverà il mondo
Il cambiamento climatico sta portando sempre più persone a interessarsi di questioni ambientali e la sostenibilità sta diventando un fattore fondamentale anche in chiave marketing. Ogni casa automobilistica si impegna a mostrare ai suoi potenziali clienti cosa sta facendo per rendere le sue vetture sostenibili. Auto elettriche o elettrificate, metodi di produzione carbon neutral, utilizzo di materiali riciclati e anche pelle vegana. Ma questa pelle vegana è davvero amica dell’ambiente e più sostenibile rispetto a quella tradizionale?
Un piccolo disclaimer per evitare polemiche: non vogliamo farne un discorso etico (è giusto o sbagliato uccidere animali per i bisogni umani), ma semplicemente di sostenibilità ambientale.
A voler ben vedere, la pelle vegana non è certo un’invenzione recente. Già nel 1915 DuPont aveva brevettato la Fabrikoid, una pelle sintetica realizzata con un tessuto di cotone rivestito con nitrocellulosa. Prima ancora di brevettarlo, DuPont aveva raggiunto un accordo con Ford per installare il materiale sul 65% delle Model T di quell’anno.
Spesso è solo questione di nomi (e quindi di marketing). Pelle “vegana” suona meglio di pelle “sintetica” o “finta” pelle, che invece danno l’impressione di qualcosa di economico, una mera imitazione di qualcosa che non ci si può permettere. Con la pelle vegana invece, in particolare se utilizzata su un veicolo elettrico, sembra che quel guidatore stia salvando il mondo. Ma non è esattamente così…
Oggi la maggior parte delle pelli sintetiche è realizzata con un tessuto rivestito di poliuretano o cloruro di polivinile (PVC) che viene verniciato e goffrato con una grana simile alla pelle. Quindi il materiale è composto in prevalenza da plastica derivata dal petrolio e non proveniente da qualche sostanza biologica. Di conseguenza sono materiali non semplici da riciclare, molto più complicati della pelle bovina che cercano di emulare.
Certo, ci sono anche materiali eccezionali. Polestar certifica che il suo MicroTech è realizzato con vinile rinnovabile su un supporto in poliestere riciclato. Mercedes sta lavorando a una pelle vegana realizzata con sistemi di radici fungine e ha presentato la pelle di cactus Deserttex nella concept car EQXX. Di contro esistono anche pelli naturali prodotte in modo sostenibile, come quelle realizzate da Bridge of Weir, conceria scozzese che utilizza pelli di scarto dell’industria di carne locale.