La prima BMW M5 con il 6 cilindri derivato dalla M1
Quando nel 1984, al Salone di Amsterdam, BMW presentò la M5, in molti non la notarono nemmeno. Infatti le berline ad alte prestazioni non era esattamente una novità: si possono ricordare la Maserati Quattroporte, la Mercedes 450 SEL 6.9, la Jaguar MK II o l’Alfa Romeo Giulietta. Tuttavia la BMW M5 riuscì a definire un segmento, consolidando la reputazione della divisione M nella creazione di berline maneggevoli e grintose.
Ispirata alla M535i di cui abbiamo già parlato in precedenza, la M5 E28 fu inizialmente prodotta negli stabilimenti di Preussenstrasse, per poi muoversi a in Daimlerstrasse a Garching. La produzione si interruppe nel 1988, con 2.241 esemplari prodotti. Questo modello si divide in cinque varianti regionali, di cui quella nord americana è la più numerosa con 1.340 unità. Un’enormità rispetto alle 30 M5 prodotte per il mercato giapponese.
Le specifiche tecniche
Come la M635CSi, la berlina a 4 porte aveva la batteria posizionata nel bagagliaio per una migliore distribuzione dei pesi. Con lo stesso passo di 2.625 mm delle altre varianti della Serie 5 E28, la M5 era dotata di una struttura McPherson all’anteriore e di una sospensione semi-indipendente del braccio longitudinale al posteriore. Gli ammortizzatori Bilstein anteriori e posteriori sono uniti a barre antirollio da 21 e 14 mm. Con cerchi forgiati in alluminio equipaggiati con pneumatici Michelin, la M5 frenava grazie a dischi da 300 e 284 mm.
Un serbatoio da 70 litri conteneva il carburante per il motore M88/3, un sei cilindri derivato da quello centrale da 3,5 litri della M1. Basato sull’M49 da gara, l’M88 fu il primo motore stradale di BMW dotato di doppie camme in testa. Ci sono però alcune differenze sostanziali tra il motore della M5 e quello della M1, prima fra tutte il sistema di lubrificazione a carter secco. Il motore a 24 valvole prevede anche la gestione del motore Bosch Motronic, bielle e pistoni diversi e un rapporto di compressione di 10,5:1 rispetto a 9,0:1.
Dotato di una testata a flusso incrociato e sei corpi farfallati individuali, l’M88/3 si meritò il badge M Power. Il blocco in ghisa è completato da una lega di alluminio per la testa. Da 3.453 cc, con un alesaggio di 93.4 mm e una corsa di 84 mm, il 6 cilindri in linea riusciva a raggiungere una potenza massima di 286 CV e 340 Nm di coppia. Il propulsore si accoppiava a una trasmissione manuale a 5 rapporti fornita da Getrag che trasferiva la potenza alle ruote posteriori con l’aiuto di un differenziale a slittamento limitato. Fermando la bilancia a 1.430 kg, la prima M5 poteva accelerare da 0 a 100 km/h in 6,3 secondi. La velocità massima? 245 km/h.
Vera M
Molto simile alle altre E28, la M5 era riconoscibile per un alettone in plastica opaca nera e prese di raffreddamento su per il radiatore e i freni anteriori. Gli interni invece si distinguevano da quelli delle altre Serie 5 per i colori M su volante, pomello del cambio e sedili sportivi anteriori. Anche il contagiri con fondoscala a 8.000 incorporava il logo M.
Nel 1985 BMW Introdusse il kit carrozzeria M-Technic all’elenco degli optional disponibili. Altri extra includevano un airbag per il conducente, vernice metallizzata, rivestimenti in pelle, aria condizionata, cruise control e tendina parasole posteriore.
Nel febbraio del 1986, BMW migliorò la sua berlina sportiva con delle molle specifiche per le ruote posteriori. La Casa bavarese migliorò la M5, nell’ottobre dello stesso anno, con barre anti-rollio ancora più spesse: 25 mm davanti e 18 mm dietro.
Ancora accessibile
Tra tutte le M5, la prima è decisamente la più rara e trovarne una in buone condizioni non è per niente facile. Tuttavia, anche se al rialzo, i prezzi al momento non sono inaccessibili come molti altri oggetti da collezione. L’esemplare nelle foto, per esempio, è stato prodotto nel 1988 ed è stato venduto da Bring A Trailer lo scorso gennaio per 46.500 dollari (42.500 euro circa). Di contro, la stessa Casa d’aste ha venduto un altro modello per 77.500 dollari (70.800 euro).