La Razorbak è pronta per l’apocalisse zombie
Volete un’auto più bizzarra del Cybertruck? In questo momento su Ebay c’è quello che fa per voi: un veicolo che sembra pronto a un futuro post-apocalittico alla Mad Max: Fury Road. Si tratta della Razorbak, costruita a mano dal suo attuale proprietario alle Hawaii come concept per un veicolo tattico di assalto.
Sotto l’aspetto minaccioso, nasconde in realtà il telaio di un Chevrolet Silverado 3500 Duramax Dually del 2007. Su questo telaio, la mente geniale (o folle) che ha realizzato la Razorbak ha aggiunto una carrozzeria in acciaio completamente persoalizzata che lascia entrare conducente e passeggeri nell’abitacolo attraverso quattro portiere ad ali di gabbiano.
Non sappiamo se questa strana vettura possa essere guidata in Europa, ma l’attuale proprietario assicura che il Razorbak può circolare sulle strade pubbliche della maggior parte degli Stati Uniti, visto che ha pneumatici con classificazione DOT, fari e luci posteriori omologati e rientra nei limiti di larghezza.
Addio pick up
La trasformazione del Chevrolet Silverado è iniziata quanto quest’ultimo ha superato i 230.000 km. La cabina e il cassone posteriore sono stati rimossi e alle restati parti sono stati montati un sottotelaio e un’ossatura in acciaio. Il telaio è stato rifatto utilizzando tubi da 2×8 pollici a parete spessa, oltre a tubi quadrati da 2×2 e 3×3 pollici per la massima sicurezza. La carrozzeria è stata tagliata e scolpita a mano da una piastra d’acciaio da 3,175 mm.
Successivamente ogni pezzo è stato saldato e rifinito, anch’esso a mano. Anche il vetro utilizzato è stato tagliato a mano. I finestrini sono infrangibili e sembrano realizzati con vetro antiproiettile. Nella parte posteriore, si intravede il doppio scarico in acciaio inossidabile, ovviamente fatto a mano.
Se le portiere ad ali di gabbiano non sono così comuni sui SUV moderni, lo sono invece gli ampi specchietti regolabili con tanto di luci di svolta a LED. I fari anteriori a LED sono quelli di una Camaro del 2018 mentre i posteriori, anch’essi a LED ricordano quelli di una Lamborghini Urus. La vernice è color carbone, trattata con un trasparente opaco per poter essere facilmente ritoccata se necessario.
Monster truck per 6 persone
Le nuove specifiche del veicolo includono sospensioni anteriori e posteriori a quattro bracci, ricostruite con i bracci posteriori del trophy truck Baja. In alto ci sono bracci DOM da 2 pollici, barre antirollio per monster truck, ammortizzatori con serbatoio remoto Radflo da 2,5 pollici e un sistema di sospensioni pneumatiche regolabili AiRock.
L’impianto frenante è stato ridisegnato per adeguarsi al peso aggiuntivo dato dalla carrozzeria in acciaio. Il sistema è stato aggiornato con freni Brembo a 6 pistoncini presi da una Porsche Cayenne GTS.
È rimasto di serie il motore V8 diesel Duramax LBZ da 6,6 litri, abbinato a una trasmissione Allison 1000 a 6 rapporti che distribuisce la potenza e la coppia sulle quattro ruote motrici. Con le modifiche la potenza di 360 CV e la coppia di 881 Nm originali potrebbero essere cambiate, ma non è chiaro se sia effettivamente così.
I giganteschi pneumatici Michelin XZL sono stati montati su cerchi da 21×21 pollici. Questi sono senza dubbio alcuni degli pneumatici omologati per la strada più grandi mai realizzati. Le dimensioni complessive della Razorbak sono 4,9 metri di lunghezza, 2,6 metri di larghezza e 2,4 metri di altezza. Il peso è di circa 1.360 kg.
All’interno c’è posto per cinque passeggeri. Ci sono tre sedili singoli nella parte anteriore e una panca per 3 persone nella fila posteriore. Nel mondo apocalittico che la Razorbak è pronta ad affronte, la sicurezza è importante: per questo restano le cinture di sicurezza su tutti e cinque i sedili. Tuttavia, non si vede alcun airbag.
Se avete intenzione di affrontare un’invasione zombi con questo veicolo, l’offerta al momento in cui scriviamo questo articolo è di 65.000 dollari (circa 60.500 euro), a cui bisogna aggiungere circa altri 3.000 dollari (2.800 euro) per portarla dalle Hawaii alla costa occidentale degli USA. Non osiamo immaginare quanto possa costare portarla in Europa.