La strana storia della Volkswagen Pea Car… che Volkswagen non era!
Gli americani hanno una passione incontrollata per le “car-food”, le vetture che assomigliano a cibi o bevande. Basti pensare alla Weinermobile di Oscar Meyer, l’auto hotdog che macinava strada per sponsorizzare il brand. Un altro mito tanto amato è la bizzarra e divertente Pea Car, l’auto pisello.
Questa minicar sferica è ormai iconica, ma a riguardo c’è molta disinformazione. Tutti, infatti, la conoscono come Volkswagen Pea Car, ma il fatto è proprio questo: non è una Volkswagen. Allora da dove proviene? Qual è la sua storia? Vediamo di venirne a capo.
Le origini dell’auto pisello
Non è una concept car e certo non era stata ideata per la vendita. Il suo scopo era meramente promozionale. Era stata infatti progettata per essere presentata in uno spot televisivo per il marchio di surgelati Birds Eye. Gli ideatori della campagna, Dave Monk e Matt Waller, ebbero nel 2005 proprio l’idea folgorante di creare questa buffa automobilina dal design accattivante per focalizzare l’attenzione sull’importanza di un’alimentazione sana. L’obiettivo dello spot era quello di mostrare come i moderni alimenti trasformati abbiano privato il cibo della sua naturale bontà e dei suoi nutrienti. Ma come? Nello spot si vede la Pea Car che viaggia felice su bucoliche strade di campagna e nel mentre… perde pezzi! Ovviamente è proprio ciò che non succede ai piselli di Birds Eye!
Progettata per rompersi
I dodici pannelli della Pea Car sono stati proprio realizzati con l’obiettivo principale di poter essere rimossi con agilità. E non perdeva solo quelli: nello spot sono stati smontati il tubo di scarico, i coprimozzi, il paraurti posteriore, il tettuccio apribile, lo specchietto retrovisore e i fari del Maggiolino Volkswagen. Eh sì, perché dunque nella Pea Car qualcosa di Volkswagen c’è! Come una piccola adorabile Frankenstein questa vetturina ha pescato qui e là le sue componenti: di una Lancia sono gli indicatori di posizione, il motore è Honda, gli specchietti retrovisori provengono da un negozio specializzato in accessori automobilistici. I pannelli in fibra di vetro della carrozzeria e la simpatica targa “PEA” sono stati invece realizzati su misura. Tocco finale è il verde Pantone 396c. L’inglese Asylum Models & Effects ha reso tangibile questo dolcissimo scarabocchio verde.
Una meccanica bizzarra
La Pea Car è stata costruita utilizzando il telaio di un go-kart pesantemente modificato e, come dicevamo, è alimentata da un motore Honda. Possiede una sola marcia, ma nonostante questo può raggiungere la velocità di 96 km/h! Durante lo spot chi guidava era uno stuntman che percorreva una strada chiusa nelle campagne inglesi. La strada era stata chiusa proprio perché l’auto non era omologata. Non essendoci porte e gli interni non erano fissi, il pilota è stato legato a un sedile avvolgente da corsa fissato direttamente sul telaio.
Un pezzo da museo
Oggi la Pea Car si trova in esposizione nella sede di Unilever Ice Cream and Frozen Food Co a Walton on Thames in Inghilterra. Dopo il successo pubblicitario, infatti, la piccoletta ha girato gli showroom di numerose gallerie e musei, tra cui anche l’importante National Motor Museum nel Regno Unito. Quindi da starlette in uno spot pubblicitario è diventata un pezzo da museo, ma quel che è certo è che non è una Volkswagen!