La Transformer, l’auto dalle 7 vite che incendiò la carriera di Bruce McLaren
Lo scorso 17 settembre, Bonhams ha battuto all’asta un’importante auto da corsa a due posti alla Goodwood Reival Collectors’ Sale. Stiamo parlando della vettura che permise a Bruce McLaren di dare avvio alla sua leggendaria carriera sportiva. Un’auto che si è trasformata nel corso della sua pur breve vita agonistica, come testimonia il suo nome Transformer: ogni cambiamento infatti serviva per per soddisfare (o aggirare) i regolamenti e, come ha fatto, vincere ai massimi livelli.
La prima auto da corsa del Bruce McLaren Motor Racing Team è così tornata per l’occasione a Goodwood, per la prima volta da quando l’omonimo pilota trionfò nel RAC Tourist Trophy del 1964 davanti a Jim Clark, Graham Hill e Denny Hulme. Nel frattempo la Cooper-Zerex-Oldsmobile è stata lasciata a per oltre mezzo secolo in un deposito, prima negli stati uniti dal 1965 al 1966 e poi in Sud America dal 1967 al 2022.
Metamorfosi
In totale, durante i suoi pochi anni nelle competizioni, la Transformer ha adottato ben 7 configurazioni distinte. Nata nel 1961 come Cooper-Climax T53P da Formula 1, era alimentata inizialmente da un motore a 4 cilindri in linea da 1,5 litri. È in questa configurazione, con la livrea bianca e blu, che venne fatta schiantare da Walt Hansgen nel Gran Premio degli Stati Uniti del 1961.
L’auto venne ricostruita nel 1962 per le gare della costa occidentale. Venne acquistata da Roger Penske e dotata di un motore a 4 cilindri in linea Climax FPF da 2,7 litri, con carrozzeria a ruote coperte, un sedile centrale per il pilota e un rudimentale sedile passeggero sul lato sinistro, installato unicamente per rispettare i regolamenti. La rossa Zerex Special di Penske vinse con questa configurazione gare a Riverside, Laguna Seca e Caguas.
Nel 1963 l’auto venne nuovamente modificata in quanto il nuovo regolamento imponeva due sedili uguali: il motore rimase lo stesso, ma il telaio venne riadattato per la guida a destra. Anche in questo caso, la vettura ottenne diverse vittorie, tra cui il Guards Trophy a Brands Hatch.
Arriva Bruce
All’inizio del 1964 Bruce McLaren acquistò la vettura. Quest’ultimo mantenne il motore Climax da 2,7 litri, ma riverniciò la Transformer di verde con una striscia argentata. Guidata dallo stesso McLaren riuscì quell’anno a vincere a Aintree e a Silverstone. Il veicolo venne poi ricostruito nel giugno dello stesso anno con un motore V8 Oldsmobile da 3,5 litri, utilizzando una nuova sezione centrale del telaio da tubi dritti e riutilizzando gli originali telai terminali Cooper da F1.
Sempre verde con una striscia argento, fu nuovamente portata alla vittoria da McLaren, questa volta a Mosport Park in Canada. Nell’agosto del 1964, un V8 da 3,9 litri di Oldsmobile permise di avere ancora maggiori prestazioni e l’auto, ancora verde ma con la striscia bianca, vinse il Guards Trophy a Brands Hatch con McLaren al volante.
Dalle gare amatoriali al deposito
La settima e ultima versione dell’auto da corsa è arrivata nella stagione 1965/66, dopo essere stata acquistata da Dave Morgan, un pilota dilettante del Texas, che la dotò di una curiosa carrozzeria a “naso da formichiere”. Mogan la verniciò di rosso e la portò in gara negli eventi della SCCA South-Western Region e alla Bahamas Speed Week.
Nel 1967 il veicolo passò nuovamente di mano e venne acquistato da un pilota amatoriale venezuelano che la utilizzò fino al 1968, quando fu venduta a un rivenditore che a sua volta la passò a un cliente sudamericano.
Da quel momento la Transformer è stata conservata smontata e priva delle parti di carrozzeria originaria, dalla famiglia del proprietario ottuagenario. Così è rimasta fino suo recente ritorno nel Regno Unito in occasione della sua vendita all’incanto. Avere avuto un ruolo così importante per l’inizio della storia sportiva di Bruce McLaren fa della Transformer un oggetto di culto per molti collezionisti. Così si spiega il prezzo di aggiudicazione di 911.000 sterline (pari a 1.037.000 euro).