Lancia Gamma storia ed innovazione di un classico dell’auto
Realizzata in collaborazione con la Fiat, per quanto riguarda il motore, e con Pininfarina per quanto riguarda lo stile della silhouette. La realizzazione della Lancia Gamma berlina non fu semplice. Infatti negli anni della sua progettazione si era assistito ad un periodo di conflitti sociali e tensioni a Torino allora capitale dell’automobile. In aggiunta la sua produzione venne messa a rischio dalla crisi petrolifera del 1973.
La prima novità introdotta da questa berlina al salone di Ginevra del ‘76 riguardò il motore. L’azienda automobilistica italiana sostituì il motore a V inizialmente previsto, in favore di uno schema “tutto avanti”. Spostando il motore anteriormente vi furono grossi vantaggi a livello aerodinamico. La potenza fornita si aggirava tra gli 85/89 kW, arrivando fino a 185 km/h di velocità.
L’interno della vettura era molto spazioso, grazie anche agli ampi sedili e alla plancia a sviluppo orizzontale color ambra. Inoltre la Lancia Gamma berlina prevedeva: fari a iodio, alzacristalli elettrici e il servosterzo. Queste implementazioni rappresentano una novità dal momento che le altre aziende concorrenti le offrivano solo su richiesta.
Nei suoi primi mesi i clienti lamentarono grossi problemi di natura meccanica e frequenti guasti. Uno dei problemi iconici di questa vettura fu nel parcheggio. Ai guidatori fu consigliato di non parcheggiare con le ruote sterzate per evitare all’avviamento successivo gravi danni all’automobile. Ciò si deve ad un errore di progettazione: la pompa del servo sterzo fu collegata all’albero a camme invece che all’albero motore.
Per questa vettura tuttavia non arrivò mai un vero e proprio lieto fine. Per via dei problemi di natura meccanica la fama di questa auto divenne pessima, facendo talvolta dimenticare le innovazioni da essa introdotte. Le successive modifiche non furono sufficienti a farla affermare tra il grande pubblico. Tra il 1976 e il 1984 vennero prodotti solo 22.061 esemplari.