Le funzionalità on demand sono un’arma a doppio taglio per le case
Come si sta già vedendo, nel prossimo futuro potremmo vedere sempre più funzioni dell’auto offerte ai clienti in abbonamento e non disponibili una volta per tutte. Le case automobilistiche infatti sono alla costante ricerca di nuovi modi per fare soldi e gli abbonamenti, se davvero prendessero piede, potrebbero rivelarsi una miniera d’oro. Ma uno studio pubblicato da Cox Automotive rimette tutti in discussione: non solo per una certa diffidenza da parte dei clienti ad accettare questo nuovo sistema, ma anche e forse soprattutto per una scarsa conoscenza.
Tra dicembre e gennaio Cox Automotive ha intervistato 2.000 acquirenti di auto nuove per comprendere meglio il loro interesse per i servizi in abbonamento. Lo studio puntava a scoprire quali fossero i vantaggi e gli ostacoli per i consumatori riguardanti i servizi on demand. “La nostra ricerca mostra che il passaggio alle funzionalità su richiesta sarà una strada in salita per molte case automobilistiche”, ha affermato Vanessa Ton di Cox Automotive.
“Nel mercato attuale, c’è una scarsa consapevolezza dei consumatori e un certo scetticismo da parte degli acquirenti”, ha proseguito Ton. “Per fare in modo che i consumatori accettino la cosa, le case automobilistiche devono garantire che i clienti percepiscano le funzionalità in abbonamento come un buon valore e non solo come una richiesta di denaro”. I dati parlano chiaro: solo il 21% di chi acquista veicoli nuovi conosce le funzionalità on demand e il 41% ha dichiarato di esserne interessato.
Pro e contro
Il lato positivo della faccenda è che i clienti vedono alcuni vantaggi di questo modello, per esempio la possibilità di provare determinate funzionalità prima di decidere se mantenerle sulla vettura o meno. Viene percepita come una sorta di prova prima dell’acquisto. I clienti vedono anche le funzionalità in abbonamento come un modo per aggiornare i loro veicoli con nuove tecnologie senza dover per forza acquistare un’auto nuova. Ma la cosa più importante è che questo gruppo di consumatori vede i servizi su richiesta come un modo per avere prezzi di partenza più bassi per le nuove auto.
Cosa non piace invece? Il 58% ritiene che gli abbonamenti siano troppo costosi e che ci siano problemi di sicurezza riguardati i dati personali e la privacy. Il 69% dichiara che se alcune funzionalità saranno disponibili solo in abbonamento allora si rivolgeranno alla concorrenza. Tuttavia potrebbe esserci una via di mezzo: il 65% degli intervistati ha detto che sarebbe felice di avere un periodo di prova gratuito.
Tuttavia si tratta di un tema delicato per le case automobilistiche: “Vista la scarsa familiarità dei consumatori, le case automobilistiche dovranno fare attenzione a come presentano la strategia delle funzionalità on demand e assicurarsi di non perdere i clienti fin dal principio”, ha aggiunto Ton. La ricerca “suggerisce che periodi di prova gratuiti potrebbero essere un modo per affrontare la questione”.