Limite in autostrada a 150 km/h? Ecco i rischi
In questi giorni il governo sta valutando la possibilità di alzare il limite in alcune tratte autostradali da 130 a 150 km/h. Questa misura riguarderebbe solo tratti con specifici requisiti, come per esempio l’avere almeno 3 corsie, un percorso per lo più rettilineo e dotate di sistema Tutor. La modifica entrerebbe in vigore con il nuovo Codice della Strada, benché anche in quello attuale si preveda già questa possibilità (art. 142) ma nessun tratto autostradale abbia mai alzato il limite.
Un provvedimento che non è ben visto da Altroconsumo, che ha evidenziato i possibili rischi di questa misura. A fronte di benefici esigui sui tempi di percorrenza, si parla di meno di 5 minuti per un tratto di 75 km come Milano-Brescia, ci sarebbero invece impatti negativi su consumi, inquinamento e sicurezza stradale.
Aumentare la velocità infatti comporta necessariamente un aumento nei consumi di carburante, e quindi delle emissioni di CO2 nell’atmosfera. Segnala Altroconsumo: “Sopra i 120 km/h – indicativamente ogni 10 km/h di velocità in più – si consuma circa il 10% di carburante in più”. Per esempio un’auto che consuma 8 litri ogni 100 km alla velocità di 130 km/h, aumentando la velocità a 150 km/h consumerà circa 9,7 litri ogni 100 km. Con le emissioni che si alzerebbero in modo proporzionale.
L’elemento sicurezza non è meno importante, secondo Altroconsumo. All’aumentare della velocità si aumentano gli spazi d’arresto e le conseguenze in caso di incidente. Secondo le stime a 150 km/h servirebbero oltre 40 metri in più per arrestare completamente il veicolo rispetto a 130 km/h. Inoltre “bisogna considerare che, all’aumentare della velocità, cresce la possibilità che l’auto sbandi e che si possa perdere il controllo in caso di un rapido e brusco input sul volante”. Oltre al fatto che un incidente a 150 km/h provoca potenzialmente danni maggiori sia per i veicoli che per le persone.