Lo spoiler sulla cabrio serve davvero a qualcosa?
Alzi la mano chi si è mai domandato se gli spoiler dietro le decapottabili abbiano o meno un senso funzionale. Probabilmente la risposta sarà positiva per più di qualche appassionato delle quattro ruote e, tra di essi, anche di Kyle Forster, un ex esperto aerodinamico di F1 per il team di Mercedes-AMG.
Nel seguente video, Forster utilizza un software di fluidodinamica computazionale per simulare il flusso d’aria su un’auto cabrio con il tetto abbassato per vedere quanto del flusso d’aria raggiunge effettivamente l’ala sul retro.
Forster esegue una serie di simulazioni nel video, prendendo in considerazione varie combinazioni di tetto aperto, tetto chiuso, finestrini aperti, finestrini chiusi, grandi spoiler, nessuno spoiler o un semplice spoiler a labbro. Usando una Mazda MX-5 (NA) con il tetto rigido, possiamo vedere come queste variabili influenzano il flusso d’aria, ma anche la resistenza e la deportanza.
Il tetto di un’auto convertibile, quando “scoperto”, gioca un ruolo enorme nel modo in cui l’aria scorre sul veicolo. La Miata perde il 43% della sua deportanza totale quando il tetto viene rimosso rispetto alla stessa configurazione dell’ala con il tetto rigido installato (hard top), e il 55% quando si usa uno spoiler a labbro invece di una vera e propria ala.
Ali e spoiler si basano sul flusso d’aria per generare qualche beneficio. Con il tettuccio aperto, l’abitacolo subisce un flusso di aria turbolenta causata da una zona di bassa pressione. Anche con il tetto chiuso, l’angolo ripido del parabrezza posteriore crea una piccola zona di bassa pressione che disturba il flusso d’aria.
In questi scenari, ali e spoiler sono sicuramente in grado di migliorare il comfort. Tuttavia, non in identico modo. Uno spoiler a labbro, ad esempio, determina effetti più estetici piuttosto che funzionali. Meglio fa invece un’ala di maggiori dimensioni…