Maggiolino, ecco i modelli successori che non entrarono in produzione
Anche se oggi siamo abituati a guardare al Maggiolino di Volkswagen come a uno dei veicoli più iconici della storia, simbolo del boom economico europeo, in realtà non tutti i successori del modello originale ebbero l’attesa fortuna. Tanto che, se è vero che dagli anni ’50 Volkswagen prese in considerazione più di 70 potenziali successori, non tutti arrivarono in produzione di serie.
Anzi, a ben vedere il vero successore del Maggiolino arrivò tardi, a metà degli anni ’70. Quella Golf che, oggi, giunta alla sua ottava generazione, ha celebrato oltre 35 milioni di esemplari venduti. Ecco dunque una breve panoramica di alcuni dei potenziali eredi del Maggiolino realizzati da VW nel corso degli anni, e di cui forse non avete mai sentito parlare.
EA 47-12 (1955/1956)
L’EA 47-12 fu tra i primi tentativi di Volkswagen di arrivare a un successore moderno per il Maggiolino. Fu il primo di molti prototipi disegnati dall’italiana Ghia e, proprio per questo motivo, non è difficile ipotizzare una somiglianza con la Karmann Ghia. Il prototipo vantava un motore 4 cilindri boxer raffreddato ad aria di 1.192 centimetri cubici, con una potenza di 30 CV. Le sospensioni erano a bracci trasversali all’anteriore, con barre di torsione al posteriore. Il cambio era sincronizzato. La velocità massima era di circa 80 kmh.
EA 48 (1955)
EA 48 fu il primo prototipo progettato interamente all’interno della Volkswagen. La vettura aveva una scocca portante e trazione anteriore. Il motore era un due cilindri raffreddato ad aria da 0,7 litri e 18 CV collocato davanti. Le sospensioni anteriori erano di tipo MacPherson. La velocità massima era di 95 kmh.
EA 97 (1960)
EA 97 era un prototipo con motore da 1,1 litri, posteriore. La carrozzeria era caratterizzata da un cofano anteriore ampio e piatto. La produzione europea fu fermata quasi subito, ma la EA 97 ebbe una “seconda vita” in Brasile, dove venne prodotto fino al 1982.
Typ 3 Cabriolet (1961)
Con la Volkswagen che ipotizzò di offrire una variante aperta del modello, si iniziò a progettare con ambizione la Typ 3 Cabriolet. La produzione di serie non fu però mai raggiunta, perché si temeva la concorrenza con la Karmann Ghia, già in vendita da VW da alcuni anni.
EA 142 (1966)
Modello berlina a tre volumi, la EA 142 aveva lo stesso 1,7 litri boxer che avrebbe equipaggiato la Typ 4 di serie.
EA 266 (1969)
Tra le candidate a succedere al Maggiolino ci fu anche la EA 266. Si trattava di una berlina a due volumi con portellone posteriore e motore centrale quattro cilindri raffreddato a liquido da 1,6 litri, montato sotto il sedile posteriore.
EA 276 (1969)
Chiudiamo infine con la EA 276. Dotata di carrozzeria a due volumi, ampio portellone posteriore, trazione anteriore, l’auto montava un quattro cilindri boxer raffreddato ad aria.