Manca la manodopera: la russa AvtoVAZ cerca operai in carcere
La guerra in Ucraina sta impegnando la Russia più di quanto ci si aspettasse inizialmente. Negli ultimi mesi centinaia di migliaia di uomini, per lo più giovani e in età lavorativa, sono stati richiamati nell’esercito, mentre altri sono fuggiti dal paese per evitare l’arruolamento coatto. Di conseguenza nelle fabbriche russe manca la manodopera. Per questo motivo AvtoVAZ, la principale casa automobilistica russa, avrebbe chiesto di poter impiegare i carcerati all’interno delle proprie fabbriche.
Ad aprile il tasso di disoccupazione russo è sceso al 3,3%, il minimo storico mai registrato. Se normalmente questo rappresenterebbe un dato positivo, nell’attuale Russia indica un alto impiego di forza lavoro nell’esercito, con scarsità di operai nelle fabbriche. Nel corso del 2022 infatti, dalle catene di montaggio russe sono uscite solo 450.000 euro, facendo segnare il peggior risultato dai tempi dell’Unione Sovietica.
Il servizio penitenziario federale della regione di Samara ha dichiarato recentemente di aver incontrato AvtoVAZ, che ha espresso la volontà di aumentare il ritmo e il volume della produzione del 28% da settembre e del 40% da gennaio.
Tenuto conto delle difficoltà nel mercato del lavoro della città di Togliatti e della regione di Samara, il rappresentante dello stabilimento di AvtoVAZ avrebbe chiesto alla direzione dei carceri della regione il supporto e l’assistenza nella selezione del personale tra i condannati. Dal canto suo, AvtoVAZ non ha commentato la notizia.