Mi mostri WhatsApp: le pattuglie scrollano le tue conversazioni, e se trovano la chat incriminata ti scuoiano con una multa da mille e una notte
WhatsApp ha valore legale e le conversazioni possono essere impugnate in tribunali. Aumentano i casi di chat incriminate.
Nell’era digitale, un po’ tech un po’ smart, la messaggistica istantanea, è diventata uno strumento di comunicazione fondamentale. WhatsApp, ovviamente è la più utilizzata, per distacco, visti gli oltre due miliardi di utenti.
Il suo utilizzo, e quello di tutte le app di messaggistica istantanea (come Telegram e Signal tanto per fare degli esempi), trascende da anni il privato e spesso entra nella sfera legale, dove i messaggi possono essere considerati come prova da utilizzare nei processi.
Se viene dimostrata l’autenticità della conversazione, non alterata o modificata tutti i contenuti, tutte le chat di WhatApp avranno un valore legale. Almeno dal 2015 è così, da quando il Codice di procedura civile e la giurisprudenza della Corte Suprema ha stabilito che le comunicazioni elettroniche, come i messaggi WhatsApp (ma non solo), possono avere valore probatorio, a patto che siano rispettati i diritti fondamentali di un utente e che le conversazioni si ottengano in maniera lecita.
Partendo da questo presupposto, ecco spiegato il fenomeno che sta permettendo alle pattuglie di aumentare le multe nei confronti dei cittadini, grazie all’utilizzo (non legale) dell’applicazione di messaggistica istantanea numero uno al mondo.
Le chat incriminate
Prima dell’avvento di WhatsApp e simili, o delle app in generale, per avvisare un automobilista di un posto di blocco, si correva all’iconico gesto dei fari. Non che non si faccia ancora, ma con l’evoluzione della tecnologia, esistono molti gruppi WhatsApp nel quale ci si scambiano varie informazioni su eventuali posti di blocco. E simili.
All’interno di questi gruppi, però, nella maggior parte di casi ci sono persone che vogliono evitare dei controlli, ma alle volte ci possono essere anche dei delinquenti che vogliono depistare la Polizia o ubriachi al volante. Ecco, appunto, tutto ciò può avere delle ripercussioni negative per chi fa parte di quei gruppi.
Questo è un reato
Ebbene, inviare un messaggio in questi gruppi dove si scrivono conversazioni pericolose, risulta un reato. Famoso il caso dello scorso settembre quando l’admin di un gruppo è stato denunciato per i contenuti che si scrivevano in chat.
Una pratica sempre più utilizzata in tutta Europa, ma non tutti sanno che il rischio di multe salate è altissimo. Ci si può salvare soltanto nel caso in cui vengano inviati degli screenshot non accompagnati dalla conversazione originale: solo in quel caso non ci potrò essere nessuna multa.