“Non succederà mai: Tavares è lapidario
Il CEO di Stellantis sta rivalutando le sue attività produttive, ma non c’è affatto in cantiere di cedere due iconici brand ai cinesi.
Calciomercato, il mercato di Formula 1, ce n’è anche un altro nel segmento di mercato delle automobili, made in Stellantis per la precisione. Carlos Tavares, infatti, ha in programma di rivalutare le sue attività produttive, in primis nel Regno Unito, ma anche di cedere quei marchi in perdita, che non fanno soldi.
È il caso di Maserati, nell’ultimo periodo una nobile decaduta, che potrebbe essere ceduta da Stellantis, o per meglio dire tornare nelle mani di Ferrari. Nessuna ufficialità, ma ce ne sono altri che potrebbero uscire dall’ecosistema Stellantis.
“Non possiamo permetterci di avere marchi non redditizi, devono essere interrotti”. Questo il presupposto base che potrebbe scatenare dei tagli nel breve/medio tempo. Tavares non ha detto chi rischia. Ma seguendo quella frase rilasciata in un’intervista alla Reuters, si potrebbe pensare a Ds Automobiles, Lancia e anche Chrysler o Alfa Romeo, sono tutti marchi per niente affatto redditizi.
Questione Regno Unito, anche qui novità in vista dal momento che lo stesso Tavares ha sottolineato che una politica climatica è dannosa per l’attività dell’azienda. Secondo Morningstar, l’obbligo imposto dal governo sui veicoli a zero emissioni, sta avendo un impatto negativo su Stellantis stessa. E qui riecheggia un’eco che ci porta in Italia.
Botta e risposta
Non è un grande momento nel rapporto tra Stellantis e il governo italiano: uno continua a spingere il tasto sussidi statali (soprattutto per le auto elettriche, in grande crisi), l’altro vorrebbe vedere ampliata l’offerta.
Tanti i botta e risposta, a tal punto che si stava mettendo in discussione il futuro di iconici brand come Autobianchi e Innocenti (due dei 15 marchi in mano a Stellantis), addirittura in mano ai cinesi. Non c’è questo pericolo, a quanto pare.
Un’ipotesi non concretizzata
Carlos Tavares, al riguardo, dà due notizie. La prima è che c’è stata questa possibilità, ma “non è stata concretizzata”. Ecco invece la seconda: “Se un giorno dovesse concretizzarsi, decideremo tutto ciò che dobbiamo decidere”.
La seconda è che Stellantis nonostante battibecchi e parole forti, sta dalla parte dell’Italia. Parole inequivocabili al riguardo. “Siamo concentrati sull’esecuzione in Italia del piano. Come ho detto al suo 125esimo anniversario la Fiat – sottolinea il numero uno di Stellantis – siamo qui per scrivere un’altra pagina, con buone intenzioni per i nostri consumatori italiani”. Punto.