Volkswagen Polo, addio al diesel… ma manca l’elettrificazione
Volkswagen Polo rinnova la sfida al segmento delle compatte. Come? Ovviamente con un deciso restyling. Nulla di travolgente o di innovativo, ma quanto basta per far lavorare i designer, aggiornare i sistemi di ausilio alla guida e fare delle scelte di campo. Basta motorizzazioni a gasolio.
Come cambia da fuori
Non è una novità che quando in gioco c’è un restyling, i primi farne le spese sono i gruppi ottici. Ora provvisti di tecnologia Full Led (a richiesta il modello IQ.Light a matrice) sono supportati da un’inedita striscia di led che li unisce formalmente, spezzandosi all’altezza del logo.
Nuovo anche il paraurti, così come il lato B di Volkswagen Polo. Nulla da renderla diversa rispetto al passato, ma abbastanza per aggiornarne l’immagine complessiva. Di fatto sul fronte posteriore va a riprendere alcuni stilemi che sono già parte del corredo di Golf.
Non bastasse, l’avvento del restyling ha reso a tutti gli effetti la compatta Polo leggermente più grande. Ma solo a livello di passo, che ora tocca quota 2,56 metri, tutto il resto è rimasto esattamente come lo avevamo lasciato (4,05 metri di lunghezza, 1,75 di larghezza, 1,44 di altezza). Sono gli sbalzi che sono stati ridotti.
Come cambia dentro
Chi pensava che avesse adottato un display “sospeso” come la rinnovata Ibiza rimarrà forse deluso. Probabilmente la vita di bordo è la parte più conservativa di questo restyling. Di serie la strumentazione digitale. Il quadro può essere da 8 pollici oppure da 10,25.
Mentre il display touch al centro della plancia, demandato al controllo delle attività multimediali arriva sino ad una diagonale di 9,2 pollici. Qui la differenza la fa il sistema operativo MIB3, dotato di connettività wireless dei protocolli Apple CarPlay e AndroidAuto. Il clima “perde” i tasti fisici, optando per una soluzione pseudo digitale che, certamente rende l’auto più cool, ma nella pratica potrebbe essere più scomoda.
Addio diesel, ma più sicurezza
Sebbene la notizia non faccia chissà quale scalpore, il restyling di Volkswagen Polo dice addio alla motorizzazione a gasolio. Una scelta di campo dettata dall’agenda europea in fatto di emissioni nocive. Ma fatto ancora più singolare, non sono presenti propulsori elettrificati, neppure nel formato “soft” mild-hybrid.
La Volkswagen Polo pensa alla tradizione, con un tre cilindri da un litro disponibile in diversi formati. Quello aspirato a benzina sviluppa 80 CV di potenza ed è accoppiato ad un cambio manuale a 5 marce. Passando al turbo TSI da 95 CV il numero di rapporti passa a 6, mentre sulla versione da 110 è provvisto di automatico DSG a 7 marce. C’è anche la versione a metano TGI da 90 CV.
Interessanti le novità sul fronte dei sistemi di assistenza alla guida. La compatta tedesca rientra a pieno titolo tra le vetture di Livello 2. Il nuovo sistema IQ.Drive Travel assist, ingloba sia le funzioni di cruise control adattivo che quelle del Lane assist (di serie su tutta la gamma insieme al Front assist e alla frenata automatica d’emergenza).
Nuovi allestimenti
In attesa di conoscere i dettagli sui prezzi riservati al nostro mercato (in Germania si parte da 16.000 euro) il restyling di Volkswagen Polo si realizza pure sul fronte allestimenti. L’entry Level si chiamerà semplicemente Polo, e poi ci saranno via via la Life, la Style e l’R-Line. Ovviamente è prevista pure la versione GTI, che però fa vita a parte.
Sull’allestimento d’ingresso e su quello Life sono di serie il volante multifunzione, il Lane assist, il Digital cockpit da 8″, il climatizzatore, l’infotainment Composition media con schermo da 6,5″ e connettività Bluetooth. A differenziare maggiormente la Life sono i cerchi in lega da 15”. Quasi equivalenti Style ed R-Line. La prima più votata all’eleganza, mentre la seconda alla sportività. Qui sono di serie i fari Matrix Led IQ.Light, l’infotainment Ready2discover con schermo da 8″ e App-connect wireless.