Perchè questo “rottame” di una Ferrari è costato quasi 2 milioni di euro?
Qualche tempo fa in uno scantinato fa furono ritrovati i resti bruciati e arrugginiti di una Ferrari 500 Mondial Spider Serie I del 1954. Tuttavia, le cattive condizioni dei resti della spider non hanno certamente allontanato gli appassionati di bolidi storici, che hanno partecipato a un’asta da RM Sotheby’s aggiudicandosi quanto vediamo nella foto per un prezzo di circa 1,8 milioni di euro.
A un’occhiata più attenta, però, non è impossibile comprendere per quale motivo quest’auto abbia attirato così tanto interesse: si tratta infatti della seconda Ferrari Mondial mai costruita, che secondo la casa d’aste ha corso nel 1954 con il pilota Franco Cortese.
Caratterizzata dal numero di telaio 0406 MD, è dunque la seconda Mondial di 13 esemplari della prima serie, originariamente carrozzati come spider Pinin Farina. Secondo le ricerche dell’esperto del marchio Marcel Massini, e come confermato dalle documentazioni di fabbrica, questa Ferrari è stata assemblata nel marzo 1954 e rifinita con vernice Rosso Corsa e interni in vinile Similpelle Beige. Il mese successivo la vettura fu venduta da Enzo Ferrari a Franco Cornacchia, un commerciante milanese di auto sportive che era anche a capo della Scuderia Guastalla, una delle più importanti scuderie private della regione.
Nell’aprile 1954 l’auto fu poi pilotata da Franco Cortese e dal copilota Perruchini alla Coppa della Toscana, classificandosi al 19° posto assoluto e al 2° di classe. È interessante notare che Cortese sia indicato come proprietario nelle schede di costruzione della fabbrica e come il suo nome compaia più volte nelle note tecniche, facendo ipotizzare che la vettura sia stata acquistata da Cornacchia proprio per l’uso di Cortese.
Dopo diverse partecipazioni a gare automobilistiche, nel 1958 la Mondial fu esportata negli Stati Uniti, dove ha corso con diversi altri proprietari prima di avere un incidente con un conseguente incendio negli anni ’70, poco dopo l’installazione di un V8 americano. L’auto è stata comunque venduta con un motore quattro cilindri in linea da 3,0 litri Tipo 119 Lampredi, lo stesso utilizzato sulla 750.
Considerate le condizioni della vettura, chi ha acquistato l’auto dovrà dunque rassegnarsi a un restauro completo che costerà non meno di 1,5 milioni di euro. Un restauro che, peraltro, dovrebbe essere effettuato solamente all’interno del programma Classiche della Ferrari, se si intende ridare i vecchi fasti al modello. Nel caso in cui invece il proprietario volesse restaurarla per altre vie, non potrà fregiarsi del titolo di Ferrari “legittima”…