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Pneumatici ricostruiti, sono ancora in pochissimi a farlo I Vantaggi economici (e non solo) incommensurabili

Pneumatici

La verità sui pneumatici ricostruiti (Fonte: Canva) - TargetMotori.com

Ecco quali sono i vantaggi economici e ambientali per quanto riguarda l’adozione degli pneumatici ricostruiti che in pochi ancora sanno l’esistenza. Potrebbe essere una vera rivoluzione nel mondo.

Il nostro Pianeta ha sempre avuto per molto tempo un proprio equilibrio che faceva in modo che ogni creatura ospite, vivesse in armonia. Purtroppo con l’evoluzione, il Progresso, l’industrializzazione e così via questo equilibrio si sta via via sgretolando.

Per questo, prima di arrivare a quel famoso punto di non ritorno di cui parlano molto i vari studiosi, che purtroppo spesso vengono sottovalutati, in ogni settore si sta cercando di porre rimedio con piccoli cambiamenti. Speriamo dunque che questa presa di coscienza possa portare a grandi cambiamenti che potranno far “guarire” questa povera nostra Madre Natura molto provata dalla realtà attuale.

Tra le varie soluzioni che non sono passate inosservato, sicuramente il tema degli pneumatici ricostruiti ha fatto porre l’attenzione su di esso. Ecco quali sono i reali benefici economici e ambientali di questa operazione.

I benefici ambientali dei pneumatici ricostruiti

I pneumatici ricostruiti per il momento hanno preso piede maggiormente per quanto riguarda gli autocarri e gli autobus, in quanto i mezzi pesanti si sa, aumentano notevolmente la questione smog e inquinamento ambientale.

Sperimentati dal 2023, il trend registrato è stato ampiamente positivo, in quanto sono stati venduti qualcosa come 305.000 unità, dando così “respiro” al nostro pianeta non solo a livello ambientale ma anche economico.

Stop all'inquinamento
Stop all’inquinamento (Fonte: Canva) – TargetMotori.com

I vantaggi economici e ambientali di questi pneumatici

Analizzando i dati quindi, è stato riscontrato come l’utilizzo dei pneumatici ricostruiti abbia avuto un impatto positivo sia a livello economico che ambientale, in quanto i benefici ci sono e sono tutti registrati. In termini di “soldoni” parliamo di un risparmio pari a 54,9 milioni di euro totali. A livello di inquinamento invece, c’è stata una riduzione di CO2 di 8.083 tonnellate.

Da Airp (Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici) fanno sapere inoltre: “L’attività di ricostruzione di pneumatici si inserisce a pieno titolo tra quelle che abbinano un’importante valenza ambientale alla possibilità di ottenere consistenti risparmi…”. Se questa via prenderà piede, saranno molti i benefici che lasceranno un impatto positivo per il mondo, non solo economici e ambientali ma anche di riduzioni di costi, come per esempio un risparmio netto nell’acquisto del petrolio, di materie prime, per non parlare di minore quantità di rifiuti da smaltire. Come ha rivelato infine Vincenzo Pensa, presidente del comitato PFU (Pneumatici Fuori Uso) questa tecnica si è rivelato: “vincente per l’ambiente e la collettività, trasformando pneumatici giunti a fine uso nel cuore di un processo industriale virtuoso, che diviene fonte di nuovo valore…”. Speriamo dunque che questa pratica possa essere implementata per tutti i veicoli a motore.